Visualizzazione post con etichetta monte urano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta monte urano. Mostra tutti i post

martedì 17 gennaio 2017

I comuni “car friendly” e l’opportunismo di non fare le multe



Ogni volta che leggo che un Comune sia car friendly perché non fa le multe mi viene una sincope. È come dire che la sanzione è sbagliata, che la norma è sbagliata e che si può tranquillamente disattenderla. Stamattina leggevo sul Corriere Adriatico di quando siano buoni a Monte Urano che non fanno le multe, e ripensavo anche ai colleghi montegranaresi che hanno dichiarato la stessa cosa a fronte di un monte contravvenzioni annuo che definire ridicolo è un eufemismo.
Non fanno le multe, i Sindaci moderni, perché loro non fanno cassa in questo modo. No, loro preferiscono fare cassa con le tasse, facendole pagare a tutti, anziché sanzionare chi ha un comportamento sbagliato. Fare le multe è brutto, secondo questi illuminati amministratori, perché si diventa brutti e cattivi. Ma soprattutto, e diamolo una volta per tutte scansando l’ipocrisia dal campo, fare le multe fa arrabbiare la gente e c’è il rischio che poi, la gente, quando va a votare se ne ricordi.
Si tratta di ipocrisia, infatti, non di essere buoni e garantisti. La sanzione è uno strumento previsto dalla legge e ha una duplice funzione: punire ed educare. Non fare le multe equivale a legittimare il comportamento errato, e lo vediamo bene, nelle nostre zone, quanto sia considerato legittimo ignorare bellamente il codice della strada. Ma i nostri amministratori non vogliono far cassa con le multe. Magari fanno cassa con le imposte sui rifiuti, con quelle sull’occupazione del suolo pubblico, con le addizionali. Ma con le multe non sia mai: il cittadino multato è un cittadino arrabbiato, e un cittadino arrabbiato può farti perdere un sacco di voti. Che parcheggi dove gli pare.

Luca Craia

giovedì 10 marzo 2016

Gli scolari scappano a Torre ma il Sindaco è tranquillo.



Come farà la nostra Sindaco a dirsi tranquilla sulla situazione scolastica montegranarese Dio solo lo sa. Eppure è un’insegnate e dovrebbe ben conoscere le dinamiche della scuola. Dovrebbe quindi preoccuparsi, come sono preoccupate molte sue colleghe che ancora fanno il loro mestiere, del fatto che molti bambini montegranaresi vadano a iscriversi altrove. Dovrebbe preoccuparsi se Monte San Pietrangeli sembra decidere per lasciare l’IC montegranarese per legarsi a quello di Monte Urano. Siamo autosufficienti, è vero, ma i segnali sono tutt’altro che tranquillizzanti e se la gente va altrove un motivo ci sarà. La nostra maestra-sindaco, quindi, piuttosto che dichiararsi tranquilla sul giornale, meglio farebbe a capire e spiegare i motivi dell’esodo e, magari, a dirci come vuole porvi rimedio. Perché il rischio, alla fine, è che questa nostra autosufficienza non durerà in eterno, e forse nemmeno a lungo, andando così le cose.

Luca Craia

mercoledì 21 maggio 2014

Suicidi, omicidi, feste da sballo: la provincia che crolla.



Ha ragione la mia amica Marisa quando dice: “il prossimo che mi parla di tranquilla vita di provincia gli metto le mani addosso”. Si riferisce ai brutti, bruttissimi episodi di cronaca che stanno interessando il nostro comprensorio: la terribile fine della giovane elpidiense buttatasi dalla Torre Gerosolimitana, il rave party montegranarese e l’omicidio odierno di Monte Urano. Tre bruttissimi fatti che hanno in comune un segnale forte di degrado di quella che una volta veniva indicata come un’isola felice, indenne da criminalità e negatività così pesanti. Eppure qualcosa sta cambiando, qualcosa è già cambiato ed episodi come questi, seppur ancora non frequentissimi, destano preoccupazione e fanno pensare a un futuro non più così tranquillo per il territorio.
In particolare il rave party di Montegranaro è forse il fatto più inquietante, perché vede coinvolta la cosiddetta “meglio gioventù”, ragazzi dai 20 ai trent’anni che dovrebbero prendere, a quell’età, in mano le redini della nostra società per sostituirsi ai padri e invece si bruciano il cervello con cocaina e feste da sballo. È da molto che si vocifera di festini ai quali personaggi appartenenti a classi benestanti e, in qualche modo, dirigenti parteciperebbero volentieri. Voci, forse illazioni, ma ora i Carabinieri e la Polizia Municipale hanno trovato con le mani nel sacco, un sacco pieno di polvere bianca a quanto pare, giovani locali dai quali ci si aspetterebbe ben altro, soprattutto l’impegno di portare alto quel nome di onesti lavoratori che le genti di queste terre hanno sempre mantenuto come un vanto.
Spero si tratti di un episodio isolato, mi auguro che non ve ne siano altri in futuro. Ma questo, unito a tanti altri piccoli grandi segnali di smottamento, danno un quadro di una società in procinto di franare. La provincia fermana che si adegua alla società italiana correndo veloce verso lo sfascio.

Luca Craia