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martedì 10 marzo 2015

Santa Croce la più visitata d’Italia: record di visite per la Giornata della Guida



Che fosse andata bene ce ne eravamo accorti, che il risultato di oltre 500 visitatori in una giornata oltretutto piovosa e, quindi, avversa, fosse più che ragguardevole lo sapevamo. Ma la notizia che la nostra iniziativa è stata la più visitata in tutta Italia ci rende davvero orgogliosi. L’Associazione Santa Croce deve esserlo per tutto l’impegno profuso in questi anni per recuperare e rendere fruibile questo gioiello del nostro patrimonio storico. Orgogliosa deve essere Sabina Salusti che ha ideato l’iniziativa. E anche noi di Arkeo, che abbiamo supportato l’organizzazione e la promozione, abbiamo i nostri motivi per essere orgogliosi.
È un risultato storico che premia l’impegno, la professionalità e la competenza di associazioni senza blasone troppo spesso snobbate da politica e istituzioni. È un riconoscimento per chi si sporca le mani, si rimbocca le maniche, per chi promuove il territorio senza secondi fini e viene premiato solo dai risultati che riesce a ottenere grazie a lavoro e passione. Sono soddisfazioni che fanno dimenticare le tante, a volte troppe, mortificazioni che si ricevono. Ma va bene così.

Lucra Craia

mercoledì 3 dicembre 2014

Aperta. Con Santa Croce il territorio guadagna un nuovo sito preziosissimo



Se volete proprio saperlo sono emozionato. Entrare tra quelle mura finalmente aperte al pubblico è stato qualcosa difficile da raccontare, che va provato. Santa Croce è bellissima, meravigliosa, trasuda storia, sarebbe da passarci giorni per guardarsela centimetro dopo centimetro. Ma intanto oggi l’abbiamo vista ed è fantastico. Volevo ringraziare l’associazione Santa Croce per l’impegno profuso, la sovrintendenza della regione Marche per il lavoro svolto e la proprietà per aver finalmente concesso l’accesso al pubblico. Stasera Manfredo Longi e Marisa Colibazzi erano commossi ed emozionati a ragione, questa apertura al pubblico è il risultato di anni di lavoro e di sacrificio. Un ottimo risultato.
Ora c’è da fare in modo che Santa Croce diventi quello che è giusto che sia: un volano per la cultura e l’economia turistica del territorio. È indispensabile unire le forze per creare una rete di beni culturali fruibili e un’offerta turistica di alto livello che faccia diventare la zona del Chienti uno dei siti più importanti del mondo in termini di romanico. Pensiamo ai tesori che abbiamo: Santa Maria a Piè di Chienti, San Claudio,  Rambona, Fiastra, la nostra Sant’Ugo e ora, finalmente, Santa Croce. Possiamo offrire al turista un pacchetto culturale unico al mondo. Lavoriamoci su.
Intanto un’errata corrige: Santa Croce sarà aperta al pubblico ogni primo e secondo mercoledì del mese con orario 14.30 – 17.00.

Luca Craia

giovedì 17 luglio 2014

Questione chiusura anticipata del nido. Il Comune precisa stizzito.



L’articolo di oggi de Il Resto del Carlino, firmato da Marisa Colibazzi, ha innervosito il Comune di Montegranaro o, quantomeno, colui che scrive per suo conto sulla pagina Facebook di “Montegranaro Riparti”, pagina nata per sostenere la campagna elettorale della lista dell’attuale sindaco e rimasta aperta come una sorta di notiziario della maggioranza di governo.
L’articolo della Colibazzi riportava la notizia del malcontento di alcuni genitori di bambini che frequentano il Nido Comunale per via della decisione del Comune di chiudere i battenti di quest’ultimo il 31 luglio e non la prima settimana di agosto come sempre fatto. Questo comporta evidenti e innegabili problemi piuttosto seri per quelle famiglie che, in quella settimana, sono ancora impegnate col lavoro (almeno chi il “lavoro ancora ce l’ha”, come recita la missiva dei genitori inviata alla redazione del giornale). Questi problemi, gli anni passati, venivano risolti dal Comune che, pur dovendo sostenere un costo aggiuntivo, manteneva aperta la struttura educativa per un’ulteriore settimana al fine di dare un servizio ai cittadini. L’attuale amministrazione ha invece reputato giusto non dare più questo servizio.
Non entro nel merito della decisione, ognuno può trarre le proprie conclusioni. Rimango, però, a bocca aperta davanti alla risposta pubblicata sulla pagina Facebook di cui sopra. La riporto testuale:

In merito alla chiusura dell’asilo nido comunale per la prima settimana di Agosto si precisa quanto segue:
- i bambini iscritti a frequentare per il mese di luglio non sono 70 come detto nell’articolo pubblicato il 17 luglio, bensì 46 in totale.
- Non è assolutamente vero che le educatrici godranno di due mesi di ferie, bensì di uno, come da contratto.
- Non si capisce come mai si faccia tanto clamore per una settimana quando scuole dell’obbligo vengono chiuse il 7 giugno e riaperte a metà settembre .
- Non crediamo di certo che una settimana di chiusura del servizio possa turbare gli equilibri delle famiglie di Montegranaro.
A tal proposito la nuova Amministrazione Comunale solleva un interrogativo.
Contrariamente al Regolamento Comunale del Nido, alcuni genitori, hanno usato nel corso degli ultimi anni ritirare dal servizio il figlio, in concomitanza di un malanno o altro, e di conseguenza non hanno pagato la retta dovuta .
Questa situazione ha contribuito ad aggravare le già precarie casse comunali.
Per concludere si auspicherebbe che le polemiche fossero costruttive e soprattutto si fa presente che prima della pubblicazione di articoli di protesta si conferisca con l’Assessore competente che fornirà le dovute delucidazioni

Innanzitutto il tono è piccato, nervoso, infastidito. Credo che un amministratore debba fare lo sforzo di ascoltare le istanze dei cittadini, giuste o sbagliate che siano, e mai rispondere con stizza alle stesse. Si fanno precisazioni inutili, come quella sul numero dei bambini che nulla toglie e nulla aggiunge alla questione. Si fa un paragone con le scuole dell’obbligo che non ha sussistenza essendo i due servizi difficilmente equiparabili. Si fanno congetture sugli “equilibri” familiari, senza conoscere il dettaglio e le situazioni specifiche che hanno portato i cittadini-utenti di questo servizio a prendere carta e penna e scrivere al giornale. Soprattutto, però, si usa un argomento che non c’entra nulla e che suona intimidatorio: la questione delle rette. Cosa c’entrano le rette pagate o non pagate sulla decisione di dare o non dare un servizio in più ai cittadini? Perché il regolamento non è stato fatto rispettare se poi si deve recriminare su questo? Cosa si sottende sollevando questo argomento? Infine si auspica che, prima di scrivere sui giornali, si vada a conferire con l’assessore competente. A parte che, nella fattispecie, l’assessore non c’è in quanto la delega è stata trattenuta dal Sindaco in persona (a meno che non si ritenga competente l’assessore ai servizi sociali, nel qual caso le rette proprio non c’entrerebbero nulla), credo che in democrazia ognuno sia libero di esprimere il proprio pensiero come meglio crede, e se un cittadino pensi sia più consono scrivere a un giornale piuttosto che andare a fare anticamera in Comune, ne abbia tutto il diritto. Infine torno sul tono: è la mia opinione, ma credo che non si debba mai e poi mai parlare in questo modo ai cittadini. Questione di rispetto.

Luca Craia