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domenica 28 febbraio 2016

Lo struzzo montegranarese: testa nella sabbia e i problemi spariscono



Non rispondono. Non è costume dei nostri amministratori rispondere alle domande, alle interpellanze, alle legittime istanze dei cittadini. Non è loro costume avere rispetto per quei cittadini, siano essi volgari elettori da consultare soltanto tre mesi prima delle votazioni o colleghi del Consiglio Comunale. Non rispondono. Forse non sanno cosa dire, forse non sanno leggere quello che uno scrive loro, forse sono accecati da una specie di delirio di onnipotenza.
Fatto sta che non rispondo all’Aido che chiede una cosa semplice ma di grande civiltà: inserire l’indicazione “donatore” nel documento di identità. Non rispondono ai consiglieri comunali di minoranza che chiedono lumi sulle fidejussioni del contratto sui rifiuti. Non rispondono nemmeno a una petizione con cui decine di cittadini chiedono impegni concreti per il centro storico.
Magari, poi, alla fine rispondono, come pare abbiano fatto finalmente sulla questione delle fidejussioni nei confronti del Movimento 5 Stelle (almeno così dice il Corriere Adriatico), ma lo fanno solo dopo che la questione è arrivata all’esasperazione, con ripetute uscite sui giornali che, alla lunga, potrebbero minare l’immagina della Giunta. Perché, vedete, il problema a Montegranaro esiste solo se va a finire sul giornale (la petizione non ci è finita, perché sul giornale, poi, ci va solo quello che dice il giornalista, decide lui ciò che è importante e ciò che non lo è). E finire sul giornale va a inficiare tutti quegli sforzi che si fanno per rendersi simpatici: le foto, i sorrisi, i comunicati logorroici che non dicono nulla. Solo la paura della sputtanata muove le labbra dei nostri amministratori. Per il resto il silenzio: uno struzzo con la testa ficcata nella sabbia. E i problemi non esistono più.

Luca Craia

sabato 27 febbraio 2016

La politica fotocromatica della giunta Mancini



Avete presente quelle lenti che, da chiare che sono, diventano scure alla luce del sole? Ecco, la politica della giunta Mancini somiglia a quelle lenti. Sono chiare e sembrano trasparenti al buio, ma quando accendi la luce e vuoi vederci attraverso diventano scure e impenetrabili. Trasparenza è un vocabolo che è sempre molto piaciuto alla coalizione che governa Montegranaro. In campagna elettorale ci hanno detto e ripetuto che, qualora avessero vinto le elezioni, tutto a Montegranaro sarebbe stato limpido ed evidente, tutto chiaro e trasparente, alla luce del sole. La realtà, invece, dopo che le elezioni sono state vinte, parla di ben altro.
La realtà parla di mancata partecipazione popolare, di scarsissima chiarezza, di notizie date fumosamente per non far capire cosa sta realmente accadendo, di reticenze, di ostacoli alla ricerca della verità. Sel è praticamente uscita dalla maggioranza perché le decisioni non venivano prese in maniera collegiale. Stessa lamentela ha espresso ripetutamente il Presidente del Consiglio Comunale Antonelli. I cittadini non vengono mai coinvolti nelle decisioni anche se si cerca di far credere il contrario (vedi il caso del progetto per viale Gramsci). Cosa gravissima: non si agevolano le richieste di accesso agli atti.
È dell’ottobre scorso la richiesta congiunta di Viviamo Montegranaro e Movimento 5 Stelle per poter esaminare la polizza fidejussoria prodotta dalla ditta aggiudicatrice della gara per la gestione dei rifiuti. A tutt’oggi, decisamente fuori tempo regolamentare, ancora non si è visto nulla e sono trapelate solo notizie ufficiose (e preoccupanti). Però si fanno comunicati ridondanti e autocelebrativi. Ora, io non so se si voglia nascondere qualcosa o se sia semplice sciatteria politica, ma ritengo questo modo di agire gravissimo, antidemocratico, assolutamente irrispettoso dei cittadini e dei loro rappresentanti.
Non si chiarisce mai, si fanno solo proclami. Non si spiega ma si attacca chi chiede spiegazioni. È un chiudersi in difesa non si sa bene di cosa, un atteggiamento a protezione di probabili errori o di atti ben peggiori. Pensare male è obbligatorio quando non c’è trasparenza. Per evitare che la gente si crei dei dubbi bisogna che questi dubbi vengano fugati velocemente spiegando e dando delucidazioni chiare, non con sterili, vuoti, stucchevoli comunicati.

Luca Craia