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giovedì 17 settembre 2015

La fonte dimenticata di Sant’Ugo

Ogni tanto ritiriamo fuori la storica Fonte di Sant’Ugo, così chiamata per via del miracolo che il Beato Ugo vi avrebbe compiuto facendo sgorgare dal terreno un’acqua miracolosa per la cura delle malattie oculari, ma poi, puntualmente, ce ne dimentichiamo. L’ultima volta fu nel 2013 quando l’allora parroco don Umberto fece un pubblico appello perché la fonte fosse recuperata e valorizzata. L’appello fu accolto dall’amministrazione comunale che si disse pronta a intervenire. Poi accadde di tutto: il Comune fu commissariato, il parroco trasferito e tutte le buone intenzioni (che allora parevano davvero buone) finirono ancora una volta nel dimenticatoio.
La fonte insiste su un terreno privato ma l’uso che se ne fa è pubblico da tempi immemorabili. Un uso pubblico testimoniabile, tanto che si potrebbe anche pensare all’usucapione del manufatto. Ma, come disse giustamente l’allora assessore Lucentini, la proprietà privata dovrebbe essere sacra e inviolabile, per cui le strade da percorrere dovrebbero e potrebbero essere altre, prima fra tutte trovare un accordo con il proprietario, accordo che, almeno allora, pareva possibile.
Approfitto allora per rilanciare ancora una volta l’appello a occuparci, come comunità cittadina, del recupero di questa importante testimonianza storica, non solo religiosa. Credo che sia possibile farlo con poco sforzo, soprattutto economico, anche grazie all’impegno di associazione che già da tempo si sono dette disponibili. Ma il grosso, almeno a livello burocratico, lo deve fare chi governa. Speriamo che questo possa rientrare nelle loro priorità.

Luca Craia

domenica 8 marzo 2015

Salviamo Fonte Zoppa



Oggi, dopo lungo tempo che non mi vi recavo, sono andato a visitare Fonte Zoppa e vorrei, in queste poche righe, manifestarmi in mio sconforto e la mia preoccupazione. La fonte è forse la più antica insistente sul suolo comunale. La costruzione è presumibilmente medievale e il complesso architettonico è notevole. Sono ancora presenti i condotti di alimentazione e di reflusso delle acque. La vasca è intatta ma parte del portico di copertura è crollato e quello che rimane, seppure ancora solido, è minacciato da piante infestanti che ne potrebbero minare l’integrità. Tutto intorno la vegetazione sta prendendo il sopravvento.
Considerando il valore storico-architettonico e la sua potenzialità come attrattiva turistica inserita nell’insieme dei beni culturali cittadini, sarebbe auspicabile un intervento del Comune per la sua salvaguardia e successiva promozione unitamente all'impegno già dichiarato da diverse associazioni culturalei. Mi auguro anche che la cittadinanza di Montegranaro accolga questo appello. Per far questo ho appena aperto una pagina su Facebook al quale spero aderiscano in massa i Montegranaresi perché questi tesori sono patrimoni comuni. Vanno salvaguardati sia perché la nostra memoria storica è preziosa sia perché possono costituire, in un futuro prossimo, una fonte di redditività importante per il nostro territorio.

Luca Craia