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lunedì 26 settembre 2016

Le lunghe ferie degli asfaltatori



L’8 agosto scorso, sulla pagina Facebook del Comune di Montegranaro, appariva uno dei soliti comunicati Luce che annunciava la sospensione delle “grandi opere” dell’Assessorato ai Lavori Pubblici a causa delle ferie. Già di per sé la cosa sembrava strana perché, di norma, le ditte che fanno asfalti lavorano duro durante l’estate perché è quello il periodo ideale, dato che, col freddo, non si fa certo un buon lavoro. Ad agosto, quindi, le ditte che fanno asfalti di solito non vanno in ferie, anzi, intensificano il lavoro. Però, non essendo aggiornato sulle nuove tecnologie di asfaltatura, ho preso l’annuncio per buono, tanto che la parte che assicurava la ripresa dei lavori subito dopo le ferie era, comunque, rassicurante. Solo che le mie ferie sono finite da un pezzo, e immagino lo siano quelle di tutti, assessore compreso. Solo che i lavori non sono ripresi, e siamo ormai a ottobre. Come mai queste lunghe ferie delle ditte asfaltatrici? Stanchezza? Stress?

Nello stesso comunicato si informava la cittadinanza che i lavori in viale Zaccagnini erano stati ultimati. Manteniamo, quindi il concetto di due viali distinti, viale Zacca in alto e viale Gnini in basso. L’asfaltatura è stata, quindi, ultimata solo in viale Gnini. Del resto in viale Zacca non c’è urgenza, le buche non superano i 5 centimetri di profondità.

Luca Craia

mercoledì 31 agosto 2016

Il mistero della biblioteca fantasma



Eravamo già rimasti piuttosto basiti nello scoprire che la Biblioteca Comunale di Montegranaro fosse rimasta “chiusa per ferie” per ben 15 giorni in agosto, precisamente dall’8 al 20 agosto, come se il servizio erogato dal Comune fosse meno importante di altri, per i quali era giustamente prevista continuità. In effetti non abbiamo mai trovato l’anagrafe o l’ufficio tributi chiusi per ferie, anche se risulta che l’ufficio lavori pubblici, nonostante non sia mai stato ufficialmente chiuso per ferie, è stato privo di personale per un lungo periodo, questa estate.
Evidentemente il Comune di Montegranaro, nella fattispecie l’assessore alla cultura Beverati, non ritiene di dover dare continuità al servizio, in barba al fatto che, proprio a fine agosto, molti studenti siano chiamati agli esami di riparazione e che, magari, possano aver bisogno di libri e bibliotecario, oppure che qualche universitario abbia da preparare qualche importante esame, o che qualche ricercatore debba trovare, magari con una certa urgenza, notizie e reperti. E poi, in linea di principio, credo che la Biblioteca sia un servizio di pari valore rispetto agli altri erogati dal Comune, per cui non capisco perché non debba avere continuità.
Ciò posto, finito il periodo di ferie, purtroppo la responsabile si è ammalata e la biblioteca è rimasta priva di un bibliotecario, seppure aperta, per una settimana. La corrente settimana, invece, la responsabile è in ferie, per cui non c’è un bibliotecario titolato a svolgere il servizio per un’ulteriore settimana. In totale quattro settimane di servizio pressochè sospeso.
Il mistero, direte voi, qual è? Semplice: la cultura la fanno le associazioni, il turismo pure, il centro storico cade a pezzi, la biblioteca sembra interessare poco niente, l’assessore Beverati, in sostanza, che fa?

Luca Craia

giovedì 17 luglio 2014

Questione chiusura anticipata del nido. Il Comune precisa stizzito.



L’articolo di oggi de Il Resto del Carlino, firmato da Marisa Colibazzi, ha innervosito il Comune di Montegranaro o, quantomeno, colui che scrive per suo conto sulla pagina Facebook di “Montegranaro Riparti”, pagina nata per sostenere la campagna elettorale della lista dell’attuale sindaco e rimasta aperta come una sorta di notiziario della maggioranza di governo.
L’articolo della Colibazzi riportava la notizia del malcontento di alcuni genitori di bambini che frequentano il Nido Comunale per via della decisione del Comune di chiudere i battenti di quest’ultimo il 31 luglio e non la prima settimana di agosto come sempre fatto. Questo comporta evidenti e innegabili problemi piuttosto seri per quelle famiglie che, in quella settimana, sono ancora impegnate col lavoro (almeno chi il “lavoro ancora ce l’ha”, come recita la missiva dei genitori inviata alla redazione del giornale). Questi problemi, gli anni passati, venivano risolti dal Comune che, pur dovendo sostenere un costo aggiuntivo, manteneva aperta la struttura educativa per un’ulteriore settimana al fine di dare un servizio ai cittadini. L’attuale amministrazione ha invece reputato giusto non dare più questo servizio.
Non entro nel merito della decisione, ognuno può trarre le proprie conclusioni. Rimango, però, a bocca aperta davanti alla risposta pubblicata sulla pagina Facebook di cui sopra. La riporto testuale:

In merito alla chiusura dell’asilo nido comunale per la prima settimana di Agosto si precisa quanto segue:
- i bambini iscritti a frequentare per il mese di luglio non sono 70 come detto nell’articolo pubblicato il 17 luglio, bensì 46 in totale.
- Non è assolutamente vero che le educatrici godranno di due mesi di ferie, bensì di uno, come da contratto.
- Non si capisce come mai si faccia tanto clamore per una settimana quando scuole dell’obbligo vengono chiuse il 7 giugno e riaperte a metà settembre .
- Non crediamo di certo che una settimana di chiusura del servizio possa turbare gli equilibri delle famiglie di Montegranaro.
A tal proposito la nuova Amministrazione Comunale solleva un interrogativo.
Contrariamente al Regolamento Comunale del Nido, alcuni genitori, hanno usato nel corso degli ultimi anni ritirare dal servizio il figlio, in concomitanza di un malanno o altro, e di conseguenza non hanno pagato la retta dovuta .
Questa situazione ha contribuito ad aggravare le già precarie casse comunali.
Per concludere si auspicherebbe che le polemiche fossero costruttive e soprattutto si fa presente che prima della pubblicazione di articoli di protesta si conferisca con l’Assessore competente che fornirà le dovute delucidazioni

Innanzitutto il tono è piccato, nervoso, infastidito. Credo che un amministratore debba fare lo sforzo di ascoltare le istanze dei cittadini, giuste o sbagliate che siano, e mai rispondere con stizza alle stesse. Si fanno precisazioni inutili, come quella sul numero dei bambini che nulla toglie e nulla aggiunge alla questione. Si fa un paragone con le scuole dell’obbligo che non ha sussistenza essendo i due servizi difficilmente equiparabili. Si fanno congetture sugli “equilibri” familiari, senza conoscere il dettaglio e le situazioni specifiche che hanno portato i cittadini-utenti di questo servizio a prendere carta e penna e scrivere al giornale. Soprattutto, però, si usa un argomento che non c’entra nulla e che suona intimidatorio: la questione delle rette. Cosa c’entrano le rette pagate o non pagate sulla decisione di dare o non dare un servizio in più ai cittadini? Perché il regolamento non è stato fatto rispettare se poi si deve recriminare su questo? Cosa si sottende sollevando questo argomento? Infine si auspica che, prima di scrivere sui giornali, si vada a conferire con l’assessore competente. A parte che, nella fattispecie, l’assessore non c’è in quanto la delega è stata trattenuta dal Sindaco in persona (a meno che non si ritenga competente l’assessore ai servizi sociali, nel qual caso le rette proprio non c’entrerebbero nulla), credo che in democrazia ognuno sia libero di esprimere il proprio pensiero come meglio crede, e se un cittadino pensi sia più consono scrivere a un giornale piuttosto che andare a fare anticamera in Comune, ne abbia tutto il diritto. Infine torno sul tono: è la mia opinione, ma credo che non si debba mai e poi mai parlare in questo modo ai cittadini. Questione di rispetto.

Luca Craia