Visualizzazione post con etichetta famiglie. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta famiglie. Mostra tutti i post

giovedì 31 dicembre 2015

Gli auguri dell'Ape a una Montegranaro sempre più in difficoltà



Ricompare sul giornale stamattina la nostra sindachessa per annunciarci gli esiti dell’iniziativa a sostegno della povertà intrapresa dal Comune. In buona sostanza è stato creato un fondo a sostegno delle famiglie in difficoltà tramite il quale viene assegnata una cifra, ancorché piccola, che potrebbe aiutare chi ha problemi economici in questa fase estremamente difficile nell’economia del nostro paese. L’iniziativa è lodevole anche se certamente niente affatto risolutiva. Però la notizia in sé è preoccupante.
Sono 98, infatti, le domande di aiuto economico giunte in Comune. Solo 26, però, sono state accolte anche perché i fondi sono quello che sono. E il dato è allarmante. Se ci sono 98 famiglie che hanno trovato il coraggio di chiedere aiuto, chissà quante, per orgoglio, paura, ignoranza, non lo hanno fatto. Su un totale di 13.000 abitanti sono numeri importanti.
Questo, alla fine dell’anno, dovrebbe farci riflettere su quali siano le cose che contano e quelle che non contano. Stiamo assistendo a un grottesco teatrino di polemiche da parte di chi ci governa e che sembra tutto preso in questioni irrilevanti come i volantini del presepe o chi debba prendersi la paternità di cosa, ma non vediamo lo stesso impegno per risolvere i problemi reali di Montegranaro. E, guardate, i problemi non sono nemmeno costituiti da come far circolare le macchine dietro le mura, dallo spostare un parcheggio, da riparare o mettere a norma un palasport o un teatro. Certo tutto è rilevante e si dovrebbero trovare le risorse per far funzionare bene la città. Ma prima di tutto vengono i cittadini.
Montegranaro è passata dall’opulenza degli anni ’80 a una situazione in cui ci sono almeno 98 famiglie in difficoltà, senza contare quelle che regolarmente vengono aiutate dalla Caritas. Un paese che si vantava di avere un laboratorio artigiano in ogni sottoscala, di essere la capitale dell’industria calzaturiera mondiale, un paese dove circolavano le macchine più grandi e costose e che faceva arricchire i grandi centri costieri andando semplicemente a far compere, oggi ha un’altissima percentuale di cittadini in difficoltà. E non consideriamo solo questi dati ma osserviamo quanti operai in cassa integrazione, quante fabbriche chiuse, quanti imprenditori che stentano a rimanere a galla, quante attività commerciali in crisi. Per tutto questo, a parte questa lodevole ma isolata iniziativa, nulla si è fatto e pare che nulla si farà.
Le energie politiche si spendono per contrastare questo o quel personaggio, per dominare all’interno della maggioranza, per inventarsi un buon motivo per finire sul giornale e prendere qualche consenso in più. Non funziona. Tra tre anni, quando voteremo di nuovo, avremo una Montegranaro molto diversa se non si prendono provvedimenti seri, se non si studia una strategia, se non si pensa al sociale non più come a una poltrona da assegnare al gruppo che ruggisce di più ma come a una priorità assoluta. Mi auguro questo, per il 2016: che i nostri amministratori rinsaviscano, smettano con le cattiverie e dispettucci da bambini dell’asilo, smettano coi giochini di potere e il domino delle poltrone e comincino seriamente a occuparsi del paese. Altrimenti nel 2019 resterà ben poco da amministrare. Auguri.

Luca Craia

martedì 18 novembre 2014

La convenzione con la CGIL fa discutere e Montegranaro diventa Canosa.



Estremamente interessante, sotto molti aspetti, la discussione scaturita nella giornata di ieri sulla pagina Facebook del Comune di Montegranaro circa la convenzione tra lo stesso Comune e il Caf CGIL per la fornitura gratuita ai cittadini di servizi sociali per conto del Comune di Montegranaro. In realtà è da tempo che la questione è sul tavolo ma ieri abbiamo potuto leggere la delibera e ne è scaturito un vivace dibattito tra me, Endrio Pavoni del Movimento 5 Stelle ed Ennio Reschini di Guardiamo Avanti, dibattito a cui si è aggiunto stamattina il candidato sindaco del Movimento Guardiamo Avanti, Giovanni Mariani.
Il Comune ha pensato di fornire tramite il Caf CGIL alcuni servizi sociali finora gestiti direttamente dagli uffici comunali. Per farlo ha stipulato un’apposita convenzione col patronato del Sindacato che storicamente fa riferimento al PD a seguito di un bando pubblicato sull’Albo Pretorio e sul sito istituzionale dell’ente. Nulla da eccepire da un punto di vista legale e procedurale se non il fatto che, a quanto dichiarato da Reschini e, in seguito, dallo stesso Mariani, che è direttore provinciale dell’Epas, altro sindacato che ha uno sportello caf proprio a Montegranaro, lo stesso servizio era stato proposto più volte al Comune dall’Epas stessa per mano di Mariani con la differenza che la proposta in questione non era onerosa per il Comune, mentre l’accordo con la CGIL prevede un costo per singola pratica di € 2.50.
La domanda che ho posto e alla quale non ho avuto risposta è questa: è vero quanto afferma Reschini e, in seguito, Mariani, ossia che c’è stata questa proposta non onerosa per il Comune che non è stata presa in considerazione? La risposta, come dicevo, non c’è stata ma è singolare che, dalla pagina del Comune, si possa leggere la convenzione stipulata per i servizi bonus gas ed energia nella quale si trova un refuso ricorrente, ossia che il Comune stipulante era quello di Canosa di Puglia e non di Montegranaro. Curioso quanto afferma Mariani e cioè che si tratta della copia di un accordo redatto proprio dal comune di Canosa di Puglia e il locale patronato Epas.
Altra domanda senza risposta: quanti Caf ci sono a Montegranaro? Siamo sicuri che siano stati informati opportunamente del bando? Mariani dice che il suo non è stato in alcun modo informato. Perché, vedete, la questione in realtà è questa: al di là della legalità dell’iter che sembra inoppugnabile, resta la valutazione sul modus operandi politico. Non mi sembra che ci siano migliaia di sindacati che operano come caf o patronato a Montegranaro: sono pochini, si contano su una mano o poco più. Non sarebbe stato giusto e opportuno avvisarli tutti direttamente rendendo pubblico il bando e ottenendo un beneficio per il Comune e la collettività nell’abbattimento dei costi (che sarebbero potuti anche arrivare a 0, a quanto pare)? Invece, con la sola pubblicazione sull’Albo Pretorio e sul sito, dove certo ognuno può leggere ma non tutti vanno a leggere assiduamente, si è ottenuto che l’unico partecipante al bando sia stato proprio il Caf della CGIL. Strano? Un po’…

Luca Craia