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mercoledì 17 febbraio 2016

E giù botte pure ai 5 Stelle



Il Movimento 5 Stelle, pur muovendo accuse pesanti neo confronti dell’assessore Beverati, aveva usato toni pacati, volendo forse lasciare ancora uno spiraglio al dialogo e alle spiegazioni civili. La risposta dell’Amministrazione Comunale, firmata congiuntamente dallo stesso Beverati e dall’assessore ai Lavori Pubblici Perugini, invece, chiude, anzi no, sbatte la porta in faccia a qualsiasi tentativo di dialogo e di pacificazione, sputando veleno a schizzi ai quali siamo sì abituati ma che, francamente, ci aspettavamo fosse terminato con l’avvento dell’esperto di comunicazione.
Invece no, Perugini e Beverati imbracciano il bazooka e fanno fuoco sui pentastellati. E lo fanno in maniera sterile, perché leggendo bene tra il vittimismo e le accuse di sudditanza all’altra opposizione, accuse che ritengo, da osservatore piuttosto attento quale credo mi si possa riconoscere di essere, del tutto infondate tanto che, io stesso, ho mosso agli amici del Movimento 5 Stelle l’accusa opposta, ossia di essere troppo blandi nel fare opposizione.
Dicevo della sterilità della risposta, che tra uno schizzo di veleno e l’altro non spiega affatto quello che invece i Cinquestelle e anche noi vorremmo sapere, ossia cosa intendesse Beverati con le sue parole. Insomma, fare chiarezza mai, sparare a zero sempre, facendo opposizione all'opposizione. Cambia il comunicatore ma non cambia la comunicazione.

Luca Craia

venerdì 23 maggio 2014

Il Villaggio del Lavoro, la porta a est di Montegranaro di cui vergognarsi






Non c’è bisogno che scriva molto, basta guardare le immagini. Si riferiscono alla nuova zona industriale di Montegranaro, il Villaggio del Lavoro nella sua parte edificata nella zona del fiume Chienti. Da anni, nonostante vi si siano insediate diverse aziende, vede le opere di urbanizzazione incomplete a causa del fallimento della Calepio Scavi. Di conseguenza lo spettacolo è indecoroso: erbacce, buche, cantieri abbandonati, mucchi di terra e ghiaia. Questo è quello che vede chi arriva a Montegranaro provenendo da Civitanova Marche, quindi dall’autostrada. È evidentemente l’ingresso principale della città e presenta un biglietto da visita inequivocabile. Alla faccia delle eccellenze delle quali ai nostri governanti piace tanto parlare.

Luca Craia

mercoledì 7 maggio 2014

Ma il Palabotanico di Montegranaro di chi è?



Potrebbe togliermi il sonno questo interrogativo, e potrebbe, anzi, dovrebbe toglierlo ad ogni montegranarese attento e interessato alle sorti della propria città. Il Palazzetto dello sport o, meglio, i ruderi di cemento armato che avrebbero dovuto diventare il nostro palazzetto dello sport e che, invece, grazie al fallimento della Calepio Scavi, sono rimasti il monumento alle incompiute e, se vogliamo, alla cattiva amministrazione, di chi sono?
A quanto mi è stato detto non sono del Comune. In effetti, essendo la Calepio Scavi fallita e non essendo stato perfezionato l’accordo secondo il quale il “palazzetto” sarebbe stato ceduto al Comune come pagamento per le opere del “Villaggio del Lavoro” (altra megaincompiuta), le colonne abbandonate in località La Croce sarebbero ancora della Calepio stessa e, quindi, in mano alla Curatela fallimentare.
Se così fosse, quindi, come farebbero coloro che ci stanno infarcendo la campagna elettorale con progetti faraonici di palestre, piscine e velodromi a realizzarli, questi progetti? C’è da acquisirlo, prima. Quindi, oltre a spendere soldi che non si sa come procurarseli per crearci l’impensabile, toccherebbe comprarsi o, meglio, ricomprarsi il rudere. Che, tra l’altro, non sembra affatto in buono stato. Magari pensare ad altre priorità?

Luca Craia