Visualizzazione post con etichetta destra. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta destra. Mostra tutti i post

venerdì 22 aprile 2016

Celebrazione del 25 aprile. Tutto qui?



Apprendo adesso il programma per le celebrazioni del 25 aprile a Montegranaro. È una festa nazionale molto sentita a sinistra, celebra la liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo ed è sempre stata tenuta in alta considerazione da gran parte delle forze politiche (eccetto quelle di destra piuttosto estrema) e in particolar modo dal vecchio PCI che, nel tempo, si è trasformato in questa strana cosa che ora si chiama PD.
Rimango per questo basito nel vedere che, a Montegranaro, dove governa un’amministrazione che, sulla carta, vede al suo interno una vasta rappresentanza del PD, sindaco compreso, le celebrazioni si svolgeranno con una cerimonietta di una mezz’oretta in piazza Mazzini. Non un dibattito, non un incontro, non una manifestazione culturale sul tema.
Me lo spiego così: il PD ormai da tempo non è più una forza di sinistra. A Montegranaro, poi, pur essendo maggioritaria all’interno del proprio schieramento, soccombe da sempre di fronte all’alleato che, invece, è di estrema destra quand’anche piuttosto opportunista e ultimamente parrebbe più democristiano che altro. Solo che la base ubaldiana accetterebbe male una celebrazione che sia anche solo un pelo meno che sobria e quindi eccoci qua, si fa in fretta e furia, tanto per santificare la festa.

Luca Craia

mercoledì 21 gennaio 2015

Strane concezioni di democrazia



C’è una nuova concezione di diritto d’opinione, di libertà di espressione, di facoltà di criticare che viene ripetutamente espresso dalla destra di governo cittadina, ivi compreso il suo più alto esponente nonché seconda carica comunale, il Vicesindaco. Secondo questa visione chi non si è candidato non avrebbe diritto di criticare. Più di una volta ho letto sui social di personaggi della suddetta area politica che apostrofavano utenti in disaccordo con loro con frasi del tipo: “allora candidati e poi ne riparliamo” o “perché non ti candidi e ci pensi tu”. Lo stesso Vicesindaco ha più volte redarguito il sottoscritto ricordandogli le sue “scarse performance” elettorali del passato (1990 e 1995 – ndr) e confrontandole con le sue certamente più alte prestazioni. Lo scopo sostanziale è quello di dire che, se vogliamo permetterci il lusso di dire la nostra, di criticare chi ci governa o anche soltanto dare un’opinione in dissonanza con la loro, dobbiamo prima presentarci alle elezioni e poi, eventualmente se eletti, discutere in sede istituzionale. Altrimenti silenzio.
Ebbene non è questa la democrazia. Capisco che una certa destra faccia anche fatica a ragionare in senso democratico, ma la democrazia rappresentativa, quella che abbiamo in Italia o che, per lo meno, ci fanno pensare di avere, non da obbligo al cittadino elettore di fornire una delega in bianco all’eletto per la durata del suo mandato privando lo stesso elettore, in questo periodo, di ogni facoltà di critica. Il candidato eletto viene delegato dall’elettore a svolgere la sua funzione ma l’elettore, tramite l’opposizione o in forma diretta può, anzi, dovrebbe controllarne l’operato e manifestare il suo eventuale dissenso liberamente. Di conseguenza l’eletto dovrebbe ascoltare con spirito costruttivo e di servizio l’opinione degli elettori anche quando questa è totalmente in disaccordo con il suo operato.
Del resto, se tutti i cittadini che si occupano di politica (che sono sempre troppo pochi, purtroppo) dovessero candidarsi, altro che le cinque liste che abbiamo visto alle ultime amministrative montegranaresi! Altro che preferenze! Altro che rappresentatività! L’attuale Vicesindaco governa Montegranaro con poco più di un terzo dei voti (e quindi rappresentando una parte minoritaria dell’elettorato) ma, se fosse come lui vorrebbe che sia, si andrebbe a governare rappresentando soltanto qualche decina di cittadini. Se è questo il concetto di democrazia che si ha…

Luca Craia

domenica 27 luglio 2014

Che fine ha fatto Casapound a Montegranaro?





Il quesito me lo pongo da tempo e un po’ sono preoccupato: che fine ha fatto Casapound a Montegranaro? L’attivissima organizzazione di estremo centro, i fascisti del terzo millennio, che tanti adesivi hanno appiccicato in giro per la città, che tanti muri hanno decorato con le loro preziose massime, che tante serate hanno allietato col loro leggiadro passo dell’oca non danno segno di sé da prima della campagna elettorale. Come mai?
Forse non hanno retto all’imbarazzo di dover scegliere tra ben tre liste a loro vicine. Infatti la lista di Basso presentava l’ex assessore Venanzi, attivissimo membro dell’associazione fascista, la lista Gismondi è sempre stata vicina amorevolmente alla Tartaruga e la lista Stranamore non nasconde (tutt’altro) una forte (e se dico forte intendo forte) componente di destra nemmeno tanto moderata. Qualsiasi delle tre avesse vinto il movimento sarebbe stato rappresentato. E così è stato.
Appagamento quindi? Soddisfazione che porta alla quiete politica? Magari, significherebbe che non vedremo più i segnali stradali imbrattati da appiccicose tartarughine, i muri imbrattati da scritte e manifesti abusivi, consigli comunali intervallati da coreografie da terzo reich. O no?

Luca Craia