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venerdì 1 luglio 2016

Quanto costa Veregra Street 2016?



Qui non commento ma elenco solo le cifre contenute nella determina nr. 102 del 01/06/2016 con la quale di approva il progetto artistico di Veregra Street e il relativo impegno di spesa. Le valutazioni le faremo eventualmente con un ragionamento a parte.
Ecco le cifre:

- Spesa cachet artisti:                                      70795.00
- Magliette staff:                                                € 450.00
- Palco:                                                               € 707,60

A Questo aggiungiamo:
- Spese per la realizzazione
fotografica della mostra su Dondero
(determina 111 del 17/06/16)                             € 488.00
- Catalogo mostra su Dondero
(determina 105 del 09/06/16)                           € 1714.10
- Spese per la realizzazione
della mostra su Dondero
(determina 104 del 07/06/16:
progetto grafico                                                € 1098.00
cornici                                                               € 1006.50
stampe fotografiche                                          € 1866.60
restauro fotografico                                          € 1159.00
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TOTALE MOSTRA DONDERO                                        € 7332.20
- Noleggio attrezzature
 (determina 95 del 27/05/16)                            € 1464.00
- Assistenza tecnica
(determina 91 del 29/05/16)                              € 9516.00
- contributo per Philosoferstreet
(delibera 100 del 09/06/16)                               € 2000.00
- contributo per VeregraMath                 
(delibera 98 del 09/06/16)                                 € 1500.00
______________________________________________________________
TOTALE                                                               € 93764.80

Nel conteggio non sono computati i costi sostenuti da Veregra Lab perchè ancora non pubblicati.

Luca Craia

lunedì 11 gennaio 2016

Lasciamo morire gli Italiani e aiutiamo gli stranieri. Prevenire non si può, curarsi costa.



Una volta, qualche anno fa, la pubblicità ci dava un messaggio chiaro usando lo slogan “prevenire è meglio che curare”. Oggi non lo sento più dire ma è evidente l’inversione di tendenza. Curarsi costa ma ci si guadagna, prevenire costa un’enormità e non ci guadagna nessuno. C’è un dato che va considerato: l’innalzamento dell’aspettativa di vita e l’abbassamento dell’aspettativa di vita sana. L’aspettativa di vita, per gli Italiani, oggi arriva alla veneranda età di 80 anni per le donne e 85 per gli uomini.
Ed è questo che continuano a sbandierarci, con un effetto tranquillizzante amplificato dai media addomesticati. Quello che dimenticano di dire è l’altro dato, tutt’altro che tranquillizzante: l’aspettativa di vita sana sta drasticamente precipitando. Per esempio: se nel 2004 le donne potevano contare di arrivare, in media, a 71 anni in buona salute e gli uomini a 69, oggi un uomo, se è fortunato, arriva a 62 e una donna a 61. Parità tra i sessi ma dato spaventoso. Significa che sì, è possibile vivere più a lungo, ma in malattia, con l’ausilio dei farmaci. E questi farmaci costano sempre di più, all’utente finale e alla collettività.
Questo è indubbiamente dovuto a fattori contingenti e ambientali ma, forse, anche dal progressivo arretramento dell’investimento in prevenzione. Oggi farsi le analisi di routine costa e non tutti possono permetterselo. Lasciamo stare gli esami diagnostici, costosissimi e quasi impossibili da effettuare per tramite della cosiddetta “mutua”.
Si stanno lasciano morire gli Italiani perché farli vivere costa troppo, a meno che non stiano sufficientemente bene da campare con pasticche e gocce, che costano un botto e pesano sulle tasche di tutti. Intanto si danno sussidi, aiuti e contributi a chi non ha mai versato un centesimo di tasse e contributi solo perchè, per qualcuno, è molto più remunerativo. Solidarietà d’accordo, ma prima, se permettete, la salute mia e dei miei cari.

Luca Craia

mercoledì 14 ottobre 2015

Rapporto costi-benefici dello sport a Montegranaro



Sapete quanto ci costa il baseball a Montegranaro? 32.000 Euro all’anno solo per il costo di gestione del campo. Quanta gente è coinvolta? Non lo so, ma non credo tantissima. Così possiamo farci la stessa domanda per quanto riguarda la ristrutturazione del Palasport o per la sistemazione del campo in via Buonarroti. I costi per la collettività sono notevoli. I benefici non so, vorrei verificare. Quello che so è che le struttura sportive non sono a disposizione piena della cittadinanza ma vengono utilizzate da società sportive in via quasi esclusiva. Nel senso che, se voglio farmi una sgambata nel campo sportivo di via Buonarroti non mi pare che ci sia verso che io la possa fare. Però la frana sistemata l’ho pagata anche io, con le mie tasse.
Ora, se fossimo in tempi di vacche grasse, se vivessimo momenti in cui il Comune avesse una tale disponibilità di denaro che spendere in questi settori nulla toglierebbe ad altri forse più utili alla collettività, allora non avrei nulla da recriminare. Ma, siccome il Comune piange lacrime di sangue e aumenta le nostre tasse non riuscendo, comunque, a garantire servizi essenziali come la pulizia del paese, tagliando a destra e a sinistra, rispondendo a ogni istanza con l’ormai canonica frase “non ce lo possiamo permettere”, forse certi costi, prima di andare a toccare altre cose, andrebbero rivisti.
E ora sotto, fate fuoco.

Luca Craia