Visualizzazione post con etichetta consiglio di istituto. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta consiglio di istituto. Mostra tutti i post

giovedì 1 settembre 2016

Scuole sicure ma non a norma. E il Consiglio di Istituto che dice?



Mancano pochi giorni all’inizio dell’anno scolastico e ancora non è chiaro se le scuole di Montegranaro siano sicure o no. Il Sindaco rilascia dichiarazioni contradditorie, dicendo che gli edifici sono a posto, non dobbiamo preoccuparci, ma la messa a norma non è stata applicata perché non sono arrivati i fondi dalla Regione, per quanto promessi. Chiunque cadrebbe nel dubbio: se una cosa non è a norma può essere sicura? Il mio modestissimo parere è che la norma è fatta – o dovrebbe essere fatta – per rendere le cose sicure, per cui se una cosa non è a norma manca di qualche requisito essenziale per poter essere considerata sicura. Ma il Sindaco sembra pensarla diversamente.
Quello che stupisce è il silenzio del Consiglio di Istituto. L’organo di rappresentanza di genitori e insegnanti, su questo argomento, ancora tace. In particolar modo fa male alle orecchie il silenzio dei rappresentanti dei genitori, che pure, qualche mese fa, appena eletti, sembravano estremamente attivi. Oggi, di fronte a una situazione che dovrebbe far morire di preoccupazione qualsiasi genitore, regna sovrano il silenzio. E, ricordiamolo ancora una volta, tra due settimane comincia la scuola e i ragazzi andranno a studiare e lavorare in ambienti nei quali forse sarebbe bene effettuare qualche controllo più approfondito.

Luca Craia

martedì 31 maggio 2016

Si svuota il nido e si gioca a domino con le scuole.



L’indole della maestra continua a muovere l’azione politica del Sindaco Mancini che è molto impegnata, come è sempre stato, in azioni dirette alla scuola montegranarese, anche se, a dire il vero, le idee non sembrano essere molto chiare. Dopo aver lavorato incessantemente, scontrandosi con il manifesto volere popolare, contro il tempo prolungato, dopo aver cercato di mettere le mani sui piani formativi, ora è la volta di proporre grandi movimenti spostando i ragazzi da un plesso all’altro anche con una certa disinvoltura.
Abbiamo letto ieri della proposta di spostare la scuola materna presso le scuole rosse. Contemporaneamente apprendiamo, per altre fonti, che la Dirigente Scolastica avrebbe invece proposto di spostare, sempre alle scuole rosse, le classi terze, quarte e quinte di San Liborio. A questo punto le scuole rosse, da semivuote come sembravano, diventerebbero sovraffollate.
Stamane altra notizia: il Sindaco vorrebbe spostare i bambini del nido dalla struttura attuale, invero con problemi strutturali noti e annosi, presso il plesso dell’ex IPSIA di San Liborio, proprio a causa dei problemi dello stabile attuale. A questo punto sorgono alcune domande:
- l’edificio ex IPSIA è di proprietà della Provincia di Fermo. Quanto costerà di affitto?
- L’edificio ex IPSIA va messo a norma per ospitare un nido, che segue una normativa particolare in termine di attrezzature e suppellettili. Quanto costerà la messa a norma di un edificio che non è neanche di proprietà del Comune?
- Che fine farà l’edificio che ora ospita il nido? Sono stati stanziati fondi per la sua ristrutturazione. Dopodichè? Tornerà a disposizione del nido o sarà diversamente destinato? Non sarebbe più opportuno ristrutturarlo il più velocemente possibile evitando di spendere ulteriori soldi pubblici (tra affitto e lavori) all’IPSIA?
- Con le scuole rosse che si vuole fare? Si ha un progetto? Il Sindaco, proprietario dello stabile, parla con la Dirigente?
- Come mai il Sindaco si assume ruoli non consoni alla sua figura prendendo decisioni che toccano la didattica e invadendo le prerogative della Dirigente Scolastica? Come mai la Dirigente lo accetta?
- il Consiglio di Istituto è stato consultato?
- Il CO.GE dell’Asilo Nido è stato consultato? A me risulta che sia stato convocato una sola volta in due anni e che non sia mai stato ascoltato in Consiglio Comunale per la relazione periodica prevista dal regolamento. Ora che si decide addirittura uno spostamento di plesso, quantomeno sentire il Comitato di Gestione dovrebbe essere prioritario.
Il Sindaco è un’insegnante e sono certo che è competente in fatto di scuola. Ma al momento non è Dirigente Scolastico ma Sindaco e dovrebbe seguire il suo ruolo interfacciandosi con quello del Dirigente senza prevaricarlo. Così come dovrebbe, se non altro per la tanto sbandierata trasparenza e partecipazione, relazionarsi con gli altri organismi della scuola, primo fra tutti il Consiglio di Istituto e, nel caso specifico del Nido, con il Comitato di Gestione. Al momento quello che si vede è che ci sono idee piuttosto confuse sul da farsi e, come sempre, un sacco di chiacchiere.

Luca Craia

lunedì 11 gennaio 2016

E la mensa non c'è più


E alla fine, suo malgrado (o forse no), pare che la volontà del Sindaco si sia avverata. Il Collegio dei Docenti dell'IC Montegranaro e Monte San Pietrangeli ha deliberato, in tempi brevi, tanto brevi che si dice che qualche insegnante abbia contestato il fatto di non aver potuto nemmeno riflettere sulla cosa, che la scuola passerà dalla settimana corta alla settimana lunga, in che vuol dire che non ci saranno più rientri e si andrà a scuola il sabato. In sostanza si torna indietro di quindici anni abbondanti. In sostanza, in questo modo, si sopprime la mensa come il Sindaco Mancini chiedeva e voleva fin dal suo insediamento. Non so se ci sia stata qualche ingerenza, ma il sospetto è legittimo.
Strana votazione, dicono, dove anche gli insegnanti di Monte San Pietrangeli hanno votato a favore del provvedimento nonostante non interessasse la loro scuola che, non avendo mensa alcuna, ha sempre avuto giocoforza il tempo prolungato. E anche gli insegnanti delle medie hanno votato a favore, nonostante la cosa non li interessasse. Strano.
Conseguenze? Il Comune risparmia un bel po' di soldini. Il dirigente evita l'assunsione di responsabilità. Montegranaro perde un ulteriore servizio. Sarebbe interessante capire come il Comune spenderà i soldi risparmiati. Lo vedremo. Così come vedremo come reagirà, se reagirà, il Consiglio di Istituto che pare non sia stato per niente consultato.


Luca Craia

sabato 12 dicembre 2015

Comunicato di Giampiero Casenove, presidente del Consiglio di Istituto delI'IC Montegranaro - Monte San Pietrangeli


Ricevo e pubblico

Credo fermamente nella Scuola, nei suoi metodi collegiali e soprattutto nella bontà e nella voglia di fare di tutti i componenti che i genitori, dopo libere elezioni, hanno voluto esprimere nel Consiglio di Istituto dell’ISC di Montegranaro.
Credo altresì che qualsiasi genitore, indipendentemente dai suoi interessi o dai suoi credi, possa legittimamente aspirare a candidarsi e, per il tramite di libere elezioni, rappresentare tutti i genitori, di qualsiasi idea politica, religiosa, orientamenti sessuali o preferenze culturali anche se residente nel paese di Monte San Pietrangeli, le cui scuole sono parte organica dell’Istituto Scolastico Comprensivo.
Presunzioni di colpevolezza, cariche moralizzatrici, processi alle intenzioni o strumentalizzazioni politiche o di altro tipo non fanno parte degli scopi e delle finalità del Consiglio che mi onoro di Presiedere visto e considerato che, unitamente all’apporto fattivo degli altri componenti, lo stesso andrà ad occuparci solo ed esclusivamente della scuola, dei programmi che la stessa intende perseguire e, in una parola, dei nostri figli.
La scuola è democrazia, confronto e proposizione, nonché lo strumento che ci consentirà di formare i nostri figli facendoli crescere come cittadini e come persone, in una parola il luogo in cui debbono confluire le nostre migliori intenzioni e proposizioni.
Auspico pertanto, visto che il confronto tra le due liste dei genitori è terminato con le elezioni, che cessi definitivamente ogni e qualsiasi frizione, scontro ideologico, retro-pensiero circa la legittimità dei candidati scelti, espressione dei genitori tutti.
Ciò premesso, mi riconosco in tutti i componenti della Giunta, Mauro Eugeni e Marco Pazzelli, nonché in tutti gli altri membri eletti nel Consiglio di Istituto, quale il Vice Presidente Laura Petrini, i Consiglieri Geremia Medori, Silvia Sbriccoli, Gastone Gismondi, e Roberto Di Chiara, persone degnissime che sapranno rappresentare egregiamente le legittime istanze di tutti i genitori.
Il Presidente del Consiglio dell’ISC di Montegranaro

Gianpiero Casenove

venerdì 11 dicembre 2015

Il medioevo a scuola. E Montegranaro riparte con la macchina del tempo.



Continua a scivolare nel grottesco la questione del nuovo Consiglio di Istituto dell’IC Montegranaro-Monte San Pietrangeli che non si è esaurita in tutto il suo lungo e incredibile strascico di polemiche nemmeno con l’elezione della giunta e del Presidente. Anzi, è proprio la figura del nuovo Presidente che riaccende la polemica, in verità tutta concentrata nella parte inquadrabile con la lista numero uno, con un bel contributo, per quanto non ufficiale, da parte de governo cittadino, così come, almeno, afferma oggi Il Corriere Adriatico. E se lo dice il Corriere Adriatico, sempre così bel informato sulle cose che riguardano la Giunta Mancini, c’è da crederci.
Ora l’oggetto del contendere sarebbe proprio il Presidente, il signor Giampiero Casenove da Monte San Pietrangeli, eletto nelle file della lista numero quattro, e reo, secondo alcuni membri del Consiglio eletti con la lista uno, proprio di essere di Monte San Pietrangeli. Il fatto che il Presidente non sia di Montegranaro viene definito uno sfregio alla città di Montegranaro. Quindi i cosiddetti progressisti, quelli che danno di buon grado le case popolari agli stranieri piuttosto che agli Italiani e che fanno capriole per promuovere la cosiddetta integrazione (salvo poi creare ghetti di stranieri in cui qualche povero Italiano rimane chiuso, ma sono danni collaterali), reputano l’elezione di uno straniero di Monte San Pietrangeli un’offesa.
Chissà perché un non Montegranarese non dovrebbe essere nominato Presidente. Perché Montegranaro ha più abitanti di Monte San Pietrangeli? O perché è stato eletto nella lista dell’odiato Gismondi? Si temerà che porti con sé chissà quali oscure malattie ataviche? O che imporrà all’educazione dei ragazzi riti tribali ancestrali che noi Montegranaresi, molto più evoluti, abbiamo fortunatamente dimenticato? Sarà un cannibale? Sarà un terrorista?
Io credo che sia una cosa vomitevole che chi dovrà partecipare alle scelte sull’educazione dei nostri ragazzi sia capace di un tale pensiero. Trovo nauseante questa mentalità medievale del campanile, strumentalmente utilizzata per fare politica, ancora una volta, sulla pelle dei bambini. Io credo che sia ora che qualcuno in piazza Mazzini, che tanto ha sponsorizzato la lista numero uno e che, con ogni probabilità, sta soffiando sul fuoco delle polemiche, cominci davvero a vergognarsi.

Luca Craia