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giovedì 2 febbraio 2017

Il Consiglio-Aperitivo: record di durata e inutilità



Ieri sera si è scritta un’altra pagina della storia di Montegranaro, una delle tante che stiamo vivendo in questo ultimo periodo, un periodo che ricorderemo, probabilmente, non con molto piacere; ma tant’è. Ieri sera si è tenuta la seduta del Consiglio Comunale di Montegranaro più corto della storia, il tempo di un aperitivo e correre a casa a cena. Appena 51 minuti di seduta incentrata praticamente sul nulla. Montegranaro sta vivendo problemi serissimi, forse il momento più buio della storia dal dopoguerra a oggi, e si convoca un Consiglio Comunale con soli due punti all’ordine del giorno che, oltretutto, sono punti di routine o poco più.
Nessuno ha sentito la necessità di chiamare l’assise democratica su temi importanti come l’adeguamento sismico delle scuole, la situazione gravissima del centro storico, la sicurezza che viene sempre più meno. Nessuno ha pensato di poter parlare di piano antenne, di abbattimento delle barriere architettoniche, del regolamento per le case popolari.
Cinquantuno minuti di nulla, di tempo perso. Che può significare? Dai segnali che continuiamo a ricevere, significa che le decisioni reali e importanti vengono prese nell’ufficio del Sindaco, sotto la rete che dovrebbe salvare le teste dei nostri amministratori dall’eventuale caduta della volta. Le decisioni, a Montegranaro, da qualche anno, vengono prese lontane dai microfoni, dalla diretta radio, dallo streaming.
Le decisioni vengono prese senza che i cittadini ne sappiano qualcosa o, quando mai, possano parteciparvi. Che poi, se gli stessi Consiglieri Comunali, siano essi di maggioranza che di opposizione, vengono informati solo a cose fatte, figuriamoci i cittadini. Ecco, l’unica utilità del Consiglio Comunale/Aperitivo di ieri sera è stata questa: la manifestazione palese del fatto che il Consiglio Comunale, a Montegranaro, serve quasi a niente, tanto le decisioni si pendono altrove.
                                      
Luca Craia

venerdì 13 gennaio 2017

La Mancini come Breznev. Ma Antonelli come fa?



Quelli che hanno qualche annetto di più ricorderanno come funzionava in Unione Sovietica: il capo del PCUS, il Partito Comunista dell’Unione Sovietica era anche, seppure informalmente, il capo del Governo e dello Stato, anche se, a occupare quei posti ci fosse stato qualcun altro e non necessariamente in quest’ordine. Memore dei fasti del passato e di quel poco, pochissimo direi, che rimane di comunista nel DNA degli esponenti PD attuali, la Sindaca di Montegranaro, Ediana Mancini, da capo dell’esecutivo cittadino si fa, da se stessa medesima, capo anche del Consiglio Comunale, esautorando di fatto il Presidente in carica, Walter Antonelli. Nell’URSS non era mai perfettamente chiaro chi comandasse, specie nel primo periodo, quando Lenin e Stalin erano in competizione. Così anche a Montegranaro non è chiaro chi comandi, se la Mancini, appunto, che ne avrebbe la carica, o il capo del PCUS… ops… del PD locale, Roberto Basso, se non il capo-ombra, Aronne Perugini. Fatto sta che pare chiaro come al Presidente del Consiglio Comunale non venga dato alcun peso. E non solo nel caso della convocazione del Consiglio Comunale aperto anticrisi.
Verrebbe anche il sospetto che comandi il Sindacato, quella CIGIL che troviamo molto spesso, tra ingerenze e incarichi diretti, tra le pieghe della nostra amministrazione pubblica. Ricorderete il caso della convenzione tra il Comune di Montegranaro e la stessa CGIL per la fornitura dei servizi sociali, convenzione stipulate senza sentire gli altri patronati presenti sul territorio, oppure il veto posto dallo stesso sindacato per la riforma del regolamento di assegnazione degli alloggi popolari. Ora, addirittura, la CGIL convoca i Consigli Comunali. Insomma, non sappiamo esattamente chi comandi a Montegranaro ma certo le regole della democrazia sembrano soffrire leggermente. Appena appena.
In tutto questo viene da domandarsi: ma Antonelli come fa a sopportare tutto questo? Viene sistematicamente offeso, personalmente e istituzionalmente dalla sua maggioranza, addirittura gli aprono e leggono la corrispondenza personale, ora arrivano ad esautorarlo dal suo ruolo di capo del Consiglio Comunale. Antonelli è uomo paziente, lo conosco, ma a me tutto questo pare un po’ troppo.

Luca Craia

giovedì 12 gennaio 2017

E l’opposizione apprende del Consiglio dal giornale.



Rispetto? Cos’è? Democrazia? Si mangia? Partecipazione? A che? La maggioranza di governo montegranarese, per quanto risicata, non perde occasione per dimostrare quanto sia autocratica e, soprattutto, quanto contraddica se stessa e i propri principi. Oggi sul Corriere Adriatico, come abbiamo già visto, esce un articolo che annuncia l’imminente convocazione di una seduta aperta del Consiglio Comunale per discutere con gli imprenditori della crisi del settore calzaturiero. Di per sé è cosa buona e giusta, tanto buona e giusta che non si capisce perché la decisione venga presa, ancora una volta, con la prepotenza di una maggioranza autocratica che non rispetta minimamente il ruolo dell’opposizione.
Avete capito bene: per quanto incredibile possa sembrare, nemmeno su un tema in cui la città di Montegranaro e tutte le sue forze, politiche o sociali che siano, dovrebbero mostrarsi unite e concordi si riesce ad avere un atteggiamento costruttivo. La decisione di questa iniziativa non ha minimamente coinvolto le forze di minoranza che lo hanno appreso stamane dalla stampa. Se questa è democrazia…
                                                                     
Luca Craia