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lunedì 7 novembre 2016

Le tragicomiche celebrazioni del 4 novembre



Come di consueto, le celebrazioni per la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il 4 novembre, slittano alla domenica successiva. È comunque tradizione celebrarle in piazza, con la Banda, i rappresentanti militari, il Comandante della Stazione dei Carabinieri, i gonfaloni delle associazioni e i bambini delle scuole che leggono passi di storia. Gli anni passati la piazza veniva chiusa e sgomberata dalle macchine per consentire adeguatamente lo svolgimento della cerimonia. Quest’anno, a causa del sisma, si è deciso di fare la cerimonia a largo Conti, lasciando in piazza solo il momento, comunque importante, della deposizione della corona di fiori di fronte al monumento ai Caduti.
Quest’anno, però, qualcuno si è dimenticato di chiudere la piazza e di mettere i divieti di sosta. Di conseguenza piazza Mazzini era stracolma di automobili, anche perché il tutto si intrecciava con la celebrazione della messa domenicale, anch’essa in trasferta nel teatrino della pievania. Per molti dei presenti è stato esilarante vedere il nostro Sindaco, con la corona di fiori da deporre, doversi divincolare non senza una certa atleticità tra le vetture in sosta davanti al Monumento, per poterlo raggiungere e deporvi l’omaggio. Ad aggravare il tutto un bel mucchio di fogliame secco, proprio lì davanti, che nessuno ha pensato di raccogliere preventivamente.
Esilarante, vero, ma molto triste. Perché, prima di tutto, si è mancato di rispetto ai Caduti e alle Forze Armate. In secondo luogo abbiamo avuto una ulteriore prova dell’approssimazione con cui si amministra Montegranaro. Questa approssimazione si vede nelle piccole cose, ma quando passa a quelle più grandi e serie, c’è da preoccuparsi.

Luca Craia

martedì 26 aprile 2016

Una corona per i caduti deposta tra le erbacce.



Ho sempre sostenuto che la cura che si ha delle cose si vede dai gesti piccoli, elementari. Non si dimostra di amare il proprio paese investendo milioni di euro in progetti fantascientifici, ignorando tra l’altro ogni voce contraria. Si dimostra amore nella cura quotidiana, nei gesti di attenzione, nel rispetto verso cittadini e tradizioni. Ho trovato spettacolarmente emblematico, del rispetto che chi ci amministra ha nei confronti del proprio ruolo, del paese che governa e dei suoi amministrati, il gesto di deporre una corona di alloro sul Monumento ai Caduti di tutte le guerre di Piazza Mazzini senza aver provveduto prima a far ripulire l’area.
Diciamo che il giardino dove insiste il monumento, sul lato destro guardando il municipio, dovrebbe essere tenuto in ordine sia che vi si faccia una cerimonia che se non ve la si faccia, per puro decoro. Ma, visto che il decoro, a Montegranaro, ce lo siamo scordati da un pezzo e ci stiamo ormai avvezzando a vivere tra sporcizia e erba alta più di un uomo, almeno prima di suonare le fanfare e fare gesti solenni si poteva dare un colpo di decespugliatore al prato. Questione di cinque minuti. Questione di rispetto.

Luca Craia

venerdì 22 aprile 2016

Celebrazione del 25 aprile. Tutto qui?



Apprendo adesso il programma per le celebrazioni del 25 aprile a Montegranaro. È una festa nazionale molto sentita a sinistra, celebra la liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo ed è sempre stata tenuta in alta considerazione da gran parte delle forze politiche (eccetto quelle di destra piuttosto estrema) e in particolar modo dal vecchio PCI che, nel tempo, si è trasformato in questa strana cosa che ora si chiama PD.
Rimango per questo basito nel vedere che, a Montegranaro, dove governa un’amministrazione che, sulla carta, vede al suo interno una vasta rappresentanza del PD, sindaco compreso, le celebrazioni si svolgeranno con una cerimonietta di una mezz’oretta in piazza Mazzini. Non un dibattito, non un incontro, non una manifestazione culturale sul tema.
Me lo spiego così: il PD ormai da tempo non è più una forza di sinistra. A Montegranaro, poi, pur essendo maggioritaria all’interno del proprio schieramento, soccombe da sempre di fronte all’alleato che, invece, è di estrema destra quand’anche piuttosto opportunista e ultimamente parrebbe più democristiano che altro. Solo che la base ubaldiana accetterebbe male una celebrazione che sia anche solo un pelo meno che sobria e quindi eccoci qua, si fa in fretta e furia, tanto per santificare la festa.

Luca Craia