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sabato 20 agosto 2016

Casa di Riposo: patti non rispettati. Antonelli alza la voce.

Avevano suscitato fin da subito diverse perplessità, le nomine effettuate dal Consiglio Comunale circa i nuovi membri del CDA della Casa di Riposo nel corso dell’ultima seduta, ne abbiamo già parlato. In effetti la matematica avrebbe voluto una votazione netta, con tutti i membri in quota alla maggioranza eletti con pari voti. Questo, invece, non è accaduto e in molti si sono chiesti – e si stanno ancora chiedendo – cosa sia accaduto. Le conclusioni di questi ragionamenti possono influire pesantemente sulle scelte politiche future, sia all'interno del CDA che ancora deve votare le cariche, sia nella dialettica interna alla maggioranza di governo Tra chi si sta ponendo domande su quanto accaduto nell'ultima seduta del Consiglio Comunale c’è lo stesso suo Presidente, Walter Antonelli, che non ci vede chiaro e lo dice apertamente.
“I veleni sul nuovo Cda della casa di Riposo, diffusi ad arte da persone che hanno in comune di non amare Montegranaro, mi spingono ad intervenire sull'argomento” dice il chirurgo che presiede l’organo legislativo cittadino. Accusa i suoi colleghi di maggioranza con parole forti: “l'esito del voto per la nomina dei consiglieri certifica una maggioranza i cui consiglieri sono inaffidabili” tuona, “consiglieri che, con un colpo di mano di pochi, hanno mandato in frantumi un accordo raggiunto senza che nessuno abbia avuto qualcosa da eccepire”. Sono parole pesanti, che apriranno senz’altro un dibattito acceso in seno alla maggioranza, anche se Antonelli non fa esplicitamente nomi.
Ma ce n’è anche per l’opposizione: “anche la minoranza si è fatta contagiare, le diverse componenti, politicamente distanti e distinte, si sono coalizzate in forza di uno spirito di opposizione a prescindere, alla faccia del merito”. Oramai i giochi sono fatti, i consiglieri sono stati eletti e resteranno in carica per il prossimo quinquennio, ma Antonelli è fiducioso: “spero che gli eletti dimostrino più intelligenza di chi li ha votati, realizzando un CDA forte, in accordo alle linee direttive condivise, e non si pieghino al volere di qualche franco tiratore”.
Le parole del Presidente aprono la nuova stagione politica, dopo le vacanze estive, in un clima che non sembra per niente disteso. E ora c’è la festa dell’Unità. Come reagiranno i suoi alleati?

Luca Craia

lunedì 8 agosto 2016

Il nuovo CDA della Casa di Riposo. Le implicazioni del voto. La matematica e la politica.



Ci sarebbero due o tre valutazioni da fare sugli esiti del voto del Consiglio Comunale di Montegranaro col quale è stato eletto il nuovo CDA della Casa di Riposo. Innanzi tutto vorrei sottolineare il comportamento corretto della maggioranza che, con un regolamento di voto assurdo che consente di votare tutti e sei i membri del Consiglio di Amministrazione a tutti i consiglieri, non ha approfittato garantendo la rappresentanza della minoranza. Avrebbero potuto eleggere tutti e sei i consiglieri ma non lo hanno fatto e questo non era scontato, per cui, per una volta, plaudo.
Però, leggendo i numeri e non solo i nomi, qualche ragionamento sugli equilibri interni alla maggioranza bisognerebbe farlo. Infatti se la coalizione avesse votato compatta tutti e quattro i membri del CDA nominati avrebbero ottenuto 10 voti. Invece l’unico a prendere l’en plein è stato il candidato sponsorizzato da Antonelli, Luciano Di Chiara. Livio Botticelli ne ha presi 9, Cameli addirittura 8. Sarebbe lecito domandarsi perché qualcuno non abbia votato tutti e quattro i candidati e, soprattutto, chi sarebbe questo qualcuno. Infatti un consigliere non ha votato Botticelli, in quota Ubaldi, e ben due non hanno votato Cameli, in quota PD. Anche Giuseppina Mariani, che rumors danno in quota Beverati, manca di un voto. I conti non tornano. Che succede?
Curioso il siparietto consumatosi alla chetichella tra Ubaldi e il suo capogruppo. Gaudenzi ha espresso un voto in più rispetto ai quattro che la maggioranza si era impegnata a esprimere. Il suo quinto voto è stato un tributo a Lucio Melchiorri, il Presidente uscente. Nulla di scandaloso, anzi, un gesto apprezzabile. Ma pare non sia stato gradito dal leader di Liberi per Montegranaro che sembra abbia redarguito il suo capogruppo.
E ora si va in ferie.

Luca Craia

mercoledì 27 luglio 2016

Casa di Riposo: niente battaglia?



I presupposti perché ci fosse da battagliare c’erano tutti, a partire dall’annosa disputa col CDA uscente e col Presidente Melchiorri circa la data di scadenza, per continuare con le dure accuse del Presidente del Consiglio Comunale Antonelli contro la gestione dello stesso Melchiorri e per finire con la normale lotta per la spartizione delle solite poltrone, non remunerative in questo caso, ma che danno prestigio e potere. Invece, alla vigilia del Consiglio Comunale che dovrà nominare i nuovi membri del Consiglio di Amministrazione dell’opera pia che gestisce la struttura, sembra regni sovrana la pace politica.
L’opposizione ha già fatto sapere, in maniera più o meno unanime, che gradirebbe la riconferma dell’attuale organo amministrativo ma, data l’indisponibilità di Lucio Melchiorri e di Alberto Gazzani, l'ipotesi non sembra percorribile. Né sarebbe stata probabilmente accettata dalla maggioranza, visto che i suoi rappresentanti, in questo caso, sarebbero in minoranza. Si stanno facendo nomi, più o meno ufficiosamente, e non pare ci siano problemi ad accordarsi su quali saranno i due rappresentanti dell’opposizione nel CDA.
In maggioranza, a parte la riconferma dell’attuale consigliere Cameli, entrato in surroga della dimissionaria Strappa, nel frattempo divenuta assessore, non sembra ci siano particolari screzi. Si sanno già un paio di nomi: il primo è quello di Livio Botticelli, ex vicesindaco in epoca Basso, in quota a Ubaldi, personaggio di alto profilo politico e persona degna di grande rispetto, anche da parte della minoranza. Lo vedrei come papabile presidente.
Poi c’è Luciano Di Chiara, cognato del Presidente del Consiglio Antonelli. Anche qui sembra vi sia una forte convergenza, ma qualche voce vuole la candidatura di Di Chiara indirizzata anch’essa perso il seggio più alto e questo qualche malumore potrebbe causarlo, sia per l’insaziabilità degli ubaldiani, sia perché Antonelli, ricordiamolo, è solo, non ha uno schieramento alle spalle, e ha un potere di trattativa particolare, dettato solo dal fatto che potrebbe essere l’ago della bilancia in caso di terremoti numerici in maggioranza.
Questo Antonelli lo sa bene, infatti ha passato mesi a fare la voce grossa su diverse questioni, tra sanità e case popolari, per poi rientrare nei ranghi, non si sa quanto temporaneamente o definitivamente. Probabilmente vedremo come si posizionerà il Presidente del Consiglio Comunale dopo la nomina del CDA. Per il momento i mal di pancia sembrano rientrati. Rimane in quarto nome da fare, che dovrebbe andare in quota PD e sul quale possiamo scatenare la nostra fantasia, esercizio al quale, al momento, non sono interessato.

Luca Craia

mercoledì 25 maggio 2016

Casa di Riposo: scade il Cda e si profila battaglia



Il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo di Montegranaro è in scadenza con la fine di maggio. Nonostante i tentativi, non privi di cattiveria nei confronti della persona del Presidente, Lucio Melchiorri, per far decadere il CDA anticipatamente, da parte dell’Amministrazione Comunale, con accuse anche pesanti ma rivelatesi infondate, i fatti hanno dato ragione a Melchiorri che chiude il suo mandato con la sua naturale scadenza. Nessuno gli chiederà mai scusa ma credo basti la soddisfazione di aver raggiunto la fine del mandato in scioltezza. Credo, comunque, che una sua riconferma sarebbe cosa opportuna soprattutto in considerazione del suo operato incontestabilmente positivo.
La nomina del nuovo CDA, che spetta al Consiglio Comunale, avverrà a luglio prossimo, ma già circolano voci piuttosto insistenti sui nomi dei prescelti dalla maggioranza per sostituire i membri attuali, per 4/5 nominati dalla maggioranza di allora che oggi è all’opposizione e con il quinto che, per varie vicissitudini, non è più così vicino al Pd che lo nominò a suo tempo.
Attualmente il Pd sembra orientato a nominare Luigi Cameli, tesserato storico e uomo di partito. Ubaldi pare vorrebbe indicare Livio Botticelli, ex vicesindaco di era bassiana e uomo della sua area da sempre, mentre l’area del Presidente Antonelli pare indicherà Luciano Di Chiara. Sul quarto membro non sembra ci siano nomi così certi, ma circola insistentemente quello della professoressa Anna Maria Vecchiola, che ogni tanto rispunta per questo o quell’incarico indicata talvolta dalla maggioranza e talvolta dai Cinquestelle. La Vecchiola è comunque inquadrabile in quota Ubaldi, e questo darebbe un segnale piuttosto forte sulla predominanza politica nel prossimo CDA.
La minoranza ancora non fa nomi ufficialmente, ma pare che Viviamo Montegranaro sia orientata verso la riconferma di Melchiorri, cosa che non sembra dispiacere ai Cinquestelle e forse nemmeno a Basso.
Poi toccherà nominare il Presidente e forse anche qui qualche problema ci potrebbe essere. Il Presidente è espressione del CDA ma è difficile pensare che non ci saranno influenze da parte dei partiti di riferimento. È quindi presumibile che ci sarà battaglia in seno alla maggioranza, viste le anime ben distinte che la compongono e la sempre presente necessità di accontentare le mire di qualcuno. Fino a oggi Ubaldi ha fatto il buono e il cattivo tempo, ora ci sarà da vedere cosa accadrà in questo frangente e se il Pd chiederà il conto.
Infine c’è il nodo delle nomine da parte della minoranza. Normalmente dovrebbe essercene una sola, ma quando fu nominato l’attuale CDA si giunse all’accordo, in Consiglio Comunale, per concedere all’opposizione un membro per ogni gruppo. Così furono nominati due membri: Alberto Gazzani, di nomina Pd, e Cristiana Strappa di nomina Liberi per Montegranaro, poi dimessasi dopo l’elezione in Consiglio Comunale. Secondo questo principio ogni gruppo di minoranza potrebbe esprimere un consigliere ma, essendoci quattro gruppi di minoranza (Viviamo Montegranaro, Cinquestelle, Basso e Sel), arriveremmo a otto consiglieri totali e alla sostanziale parità tra maggioranza e opposizione. Insomma, c’è materiale su cui divertirsi. Vedremo.

Luca Craia