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venerdì 8 maggio 2015

Walter Antonelli: elezioni e sanità, gli impegni dei candidati siano pubblici.



Siamo in piena campagna elettorale per le prossime elezioni Regionali. Nessuno mette in dubbio che siamo in un paese democratico dove è sancito il diritto sacro di libero voto, mentre si può solo dissentire sul grado di consapevolezza del voto medesimo per responsabilità principale della classe politica, spesso carente nel dare chiare e approfondite informazioni programmatiche. Io, nel mio ruolo istituzionale di Presidente del Consiglio comunale, vorrei intervenire in merito, guardandomi bene dal fare ingiuste ingerenze o pressioni che possano rappresentare un pericolo e un limitare la libertà di voto, ma per dare un contributo di chiarezza informativa, affinché si possa dare un consenso più consapevole. Tutti sanno che mi sono sempre interessato di problematiche socio-sanitarie, pur non avendone nessuna delega comunale, pertanto allo scopo di rendere edotti i Montegranaresi su quello che prevede il programma dei candidati Governatori regionali su l'utilizzo del nostro ospedale. Inviterò tutti i candidati Presidenti alla Regione per rendere pubblici i loro impegni socio-sanitari per il nostro paese, sperando così di dare un contributo ad un voto più consapevole.

Walter Antonelli

domenica 29 giugno 2014

Chi ha pagato la porchetta?



Le elezioni sono ormai un ricordo lontano, così come lontano è il ricordo della campagna elettorale e dei tanti impegni, delle tante promesse, dei tanti “farò” pronunciati in quei mesi infuocati di lotta politica per conquistare il voto delle elezioni. Una campagna elettorale, quella montegranarese, in cui sono stati spesi tanti soldi, almeno da quello che si è visto, e dei quali, su queste pagine, chiedemmo conto. Credo, infatti, che sia un diritto e un dovere di ogni cittadino elettore sapere quanto costa una campagna elettorale e, soprattutto, chi la finanzia.
Fermo restando, infatti, che sia legittimo che ogni cittadino possa liberamente elargire denaro a questo o quel candidato sia perche vi si ripone fiducia sia perché si è convinte che, se eletto, tutelerà gli interessi propri o della propria categoria, ritengo che questo debba essere reso noto pubblicamente, in modo tale che l’elettore sappia chi ha finanziato il tal candidato e di chi questi farà gli interessi. Sarebbe opportuno che queste informazioni vengano date prima del voto ma, in mancanza di meglio, possiamo accontentarci anche di averle a posteriori.
Molti candidati, dietro gli interrogativi sollecitati dall’Ape, si impegnarono a fornire il dettaglio delle spese e delle entrate. Ad oggi, però, ancora nulla sappiamo su quanti soldi siano stati spesi per vele, feste, porchette e compagnia bella né, tantomeno, sappiamo da dove questi soldi siano arrivati. Auguriamoci di saperlo almeno prima delle prossime elezioni, in modo tale da potersi regolare di conseguenza. L’Ape continuerà a chiederne conto, su questo si può contare.

Luca Craia

sabato 24 maggio 2014

Il centro vivo per i comizi. Ora tocca a noi.




 
 Mi spiace solo non essere riuscito a vedere quello di Basso, ma era impossibile essere in più posti allo stesso tempo, pochi montegranaresi ci riescono. Ieri sera, comunque, abbiamo assistito ad un momento storico per Montegranaro, una chiusura di campagna elettorale che non credo si sia mai verificata con queste modalità, nemmeno ai tempi del proporzionale quando, di liste, ce n’erano decine.
C’erano in giro tutti e cinque i candidati, a pochi metri l’uno dall’altro, ad arringare gli elettori da microfoni più o meno improvvisati, da palchi estemporanei, con tutta la lista a fare da clack. C’erano cittadini incuriositi, interessati, qualcuno anche annoiato. C’era una vivacità che, comunque, è un buon segnale.
E domani si vota. Da lunedì, in un modo o nell’altro, qualcosa cambierà. Avremo un nuovo sindaco, o magari un usato garantito. Avremo nuovi referenti nel palazzo. Avremo davanti un quinquennio durissimo da un punto di vista amministrativo e di grandi speranze per poter uscire da una situazione impantanata come mai. Credo che la partecipazione popolare di questi giorni debba essere preludio ad un maggior coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica. 
La politica deve aprirsi alla gente per ascoltarla, e la gente deve iniziare a interessarsi di politica e non tornare a fregarsene per quattro anni e mezzo, in attesa di sbracciarsi di nuovo per la prossima campagna elettorale. Tocca a ognuno di noi, per quanto retorico possa sembrare, fare in modo che le cose cambino. La prima opposizione, il primo controllo della gestione della cosa pubblica spetta al cittadino. Diamoci da fare. E intanto, in bocca al lupo a tutti i candidati.

Luca Craia

venerdì 23 maggio 2014

Chiusura della campagna elettorale. Gli ultimi appuntamenti



Credo di dare un servizio agli elettori fornendo la lista degli ultimi appuntamenti elettorali di questa sera. È l’ultima occasione per chiarirsi le idee perché domani ci dovrebbe essere il silenzio elettorale. Uso il condizionale perché mi pare d’obbligo.
Partiamo con “Montegranaro, la nostra città”, lista che sostiene il candidato sindaco Gianni Basso, che farà una chiusura in itinere con i seguenti appuntamenti:
ore 20,00 Villa Luciani
ore 21,00 zona Crocifisso
ore 22,00 Largo Conti.
ore 23,00 San Liborio di fonte bar Italo
Nella sede principale di viale Zaccagnini, dalle 21, 00 il poi, verrà proiettato il filmato già distribuito nelle case degli elettori.
Proseguiamo con “Guardiamo Avanti”, che propone Giovanni Battista Mariani:
19,00 Bocciodromo loc. la croce
ore 19,30 Pizzeria Arcobaleno loc la Croce,
ore 20,00 S.Maria davanti Eurospin,  
ore 20,30 Via Brodolini, incrocio alto ex pizzeria,
ore 21,00 Villa Luciani Piazza,
ore 21,30 Loc Torrione, incrocio Torre,
ore 22,00 Bar El Falerito, Via Veregrense,
ore 22,30 Bar Cicchini San Liborio,
ore 23,00 San Liborio piazzale chiesa,
ore 23,30 viale Gramsci.
Ecco, invece, gli appuntamenti di Gastone Gismondi:
ore 19,00 Villa Luciani
ore 21,00 piazza San Liborio
ore 21,45 incrocio di Santa Maria
ore 22,30 largo Conti
ore 23.15 presso La Cantina
Montegranaro Riparti”, lista che sostiene la candidatura di Ediana Mancini, aspetta gli elettori con il seguente orario:
ore 21,00 a San Liborio davanti alle scuole
ore 22,00 in piazza Mazzini
ore 23,00 in via Boncore
Il Movimento 5 Stelle, infine, chiude con un’apericena al Bar Tropical dalle ore 19,00 con un collegamento in streaming con la chiusura della campagna elettorale di Grillo a Roma.

Luca Craia

domenica 27 aprile 2014

Presentate le liste. Le proposte sembrano più chiare. Ma non tanto.



Che Basso non vinca le elezioni mi pare piuttosto chiaro, nonostante le dichiarazioni trionfalistiche dello stesso. Però va detto che è riuscito a mettere insieme una lista di tutto rispetto, con nomi importanti e stimati che sicuramente riusciranno a compensare i voti che si perderanno per la scarsa presentabilità di altri personaggi noti agli elettori per la loro azione politica a dir poco discutibile. È comunque stupefacente come il plurisindaco astrale riesca ancora a meritare tanta credibilità da riuscire a convincere persone più che rispettabili e spendere il proprio nome per lui.
Oggi credere a Basso equivale a credere a Gismondi. Non sono due facce della stessa medaglia, sono la stessa faccia, cangiante a seconda di come inclini la superficie, in una sorta di caleidoscopio politico che cambia colori e forme ma la sostanza rimane immutata da anni. Eppure entrambi gli schieramenti riescono a raccogliere candidature importanti e ad acquisire, in questo modo, quella credibilità persa nell’agire. È evidente che si punta tutto su questo (e sulla politica classica dell’interesse particolare, del voto di ringraziamento) e certamente non su una proposta politica attendibile, visti i risultati ottenuti negli ultimi quindici anni di governo del paese.
In fatto di proposta politica, invece, conosciamo abbastanza bene quelle del Movimento 5 Stelle e di Guardiamo Avanti. Sono proposte interessanti, in molto ricalcano suggerimenti venuti dalla società civile e, senza falsa modestia, anche da queste pagine. Il risultato elettorale è tutto da vedere, entrambi i rappresentanti delle liste si dicono fiduciosi ma appare piuttosto evidente come la partita sarà giocata su due fronti: Gastone contro Ediana.
Ed è proprio quest’ultima proposta, quella che a me (e ormai non solo a me) piace chiamare “Lista Stranamore”, che ancora lascia perplessi. Il programma è ambizioso ma cangiante, nel senso che dalle prime illustrazioni alle ultime l’interesse si è spostato da priorità a priorità. Sono state accolte proposte esterne, molte anche della mia associazione, ma le si è fatte proprie senza neanche un grazie tante. E soprattutto si è creata una squadra che da l’impressione di basarsi più su equilibri politici interni all’alleanza (equilibri che, fin da subito, sono parsi a forte rischio stabilità) piuttosto che su criteri oggettivi e su qualità umane da spendere, senza nulla togliere alla serietà dei candidati. E questo preoccupa, perché se già da ora si deve porre attenzione a non urtare questa o quella sensibilità, cinque anni di governo insieme sembrano davvero lunghi. Si tranquillizzi l’elettore, in qualche maniera.

Luca Craia

venerdì 18 aprile 2014

Chi paga la campagna elettorale? Pubblicate un rendiconto.



Negli USA è cosa nota che le lobby finanzino partiti e candidati e, una volta concluse le elezioni, poi passino a “riscuotere”. In Italia, invece, assistiamo a campagne elettorali sempre più roboanti e costose e non si sa con esattezza da dove escano i soldi per finanziarle. A Montegranaro vediamo vele, manifesti giganti, merende, porchette e chissà cos’altro avranno ancora in serbo per noi i numerosi candidati sindaco da qui alla fine della campagna elettorale. Credo sia lecito domandarsi chi paga tutto questo, perché tutto questo ha un costo. È lecito perché, anche considerando legittimo, come lo è in America, che gruppi o persone provenienti dal mondo economico possano finanziare questo o quel candidato per poi trovarne vantaggio successivamente, è altrettanto legittimo, anzi, doveroso che il cittadino ne sia informato preventivamente. Per questo propongo a tutti i candidati montegranaresi di rendere pubblico un resoconto di come siano state finanziate le spese sostenute per la campagna elettorale, magari omettendo i nomi dei finanziatori per rispetto della privacy ma indicando la loro eventuale presenza come “donazione privata”. Credo sia una forma di rispetto per il cittadino elettore dovuta e apprezzabile.

Luca Craia

lunedì 14 aprile 2014

La squadra di Gismondi



Squadra notevole quella di Gismondi: bei nomi nuovi, tutti rispettabili, molte novità interessanti. È una squadra che può vincere, anche perché la strategia appare molto chiara: non si fa leva sulla proposta (che, da quel che è trapelato, sembra molto debole) ma sul peso sociale. Infatti molti nomi sono rampolli di personaggi noti, altri provengono dal mondo dell’associazionismo e possono giovarsi della notorietà ottenuta in questo campo. Sulla qualità umana non posso parlare perché ne conosco solo alcuni; la vedremo, se vinceranno.
Sui nomi degli ex amministratori riproposti, nei quali figura riconfermata tutta la vecchia squadra di governo, qualche perplessità mi viene da esprimerla. Anche qui non sulla qualità umana (ad esempio stimo tantissimo La Porta, con il quale ho avuto modo di collaborare proficuamente), ma sull’idea di continuità di un’azione che non ha prodotto risultati apprezzabili.
Un’ultima considerazione: Gastone è per me un amico e una persona che apprezzo molto, non l’ho mai nascosto e non ho cambiato idea nei suoi confronti. Ha un grande difetto, che gli ho sempre rimproverato: non è accorto nella scelta di chi gli sta vicino. Alcuni personaggi, elettoralmente parlando, possono portare apparentemente vantaggi che vengono annullati dal loro modo di agire e di rapportarsi con gli altri, in particolare con chi manifesta idee diverse.

Luca Craia

sabato 5 aprile 2014

Le porchette della politica



È primavera, comincia la stagione delle porchette. E, in periodo di elezioni, la porchetta, si sa, è d’obbligo. Quale argomento è più convincente di un panino caldo e profumato di finocchietto? Di quelle fettine fumanti, calde, invitanti? Di fronte a un panino fragrante di porchetta i problemi cittadini svaniscono, le beghe si annullano, le questioni insormontabili si sormontano. E alla fine, forse, la proposta politica più convincente sarà quella che avrà fornito la porchetta più magra, più succosa, più buona. Perché, si sa, la politica, in fondo, è tutta una questione di porchette.

Luca Craia

lunedì 3 marzo 2014

Clima teso oltremisura a Montegranaro



Non è una campagna elettorale serena quella che si sta articolando a Montegranaro. Che non lo sarebbe stata era chiaro fin da quando cadde la giunta Gismondi, perché era evidente l’astio tra i due rami del centro-destra dopo il divorzio. Ad amplificare l’aria avvelenata forse anche la presenza di tante liste che rende particolarmente dura la competizione e, infine, le notizie nefaste sui colossali debiti fuori bilancio che la prossima amministrazione dovrà affrontare. Tutto questo innervosisce i contendenti, in particolare quelli riconducibili alle ultime amministrazioni che, ricordiamolo, per quindici lunghi anni sono state tutte targate centro-destra e non direttamente Gianni Basso. È da qui, infatti, che i toni arrivano più accesi e le argomentazioni si spostano dalla proposta all’attacco personale, con grave danno per la dialettica democratica.
Fa però rabbrividire quanto si legge tra le righe di un articolo apparso sul blog del Movimento 5 Stelle montegranarese, secondo il quale le difficoltà da loro incontrate nel compilare la lista elettorale sono imputabili anche ad una sorta di clima intimidatorio, dove le persone non si espongono perché avrebbero “paura di ripercussioni”. Già questa atmosfera è sentita da diversi candidati e certamente lo scontro democratico non ne trae giovamento. La speranza è che si tratti più di una sensazione che di una situazione reale, altrimenti vorrebbe dire che la nostra povera città sta attraversando uno dei periodi più bui della sua storia.

Luca Craia

giovedì 20 febbraio 2014

Appello ai candidati: riportate le feste in centro.



Lo faccio ogni anno e ogni anno cade nel vuoto. Quest’anno, però, gioco d’anticipo: ci sono le elezioni e chissà che la sensibilità a certi temi sia, quantomeno temporaneamente, maggiore. Riportare le grandi feste estive in paese sarebbe una delle chiavi per ridare la vita a questa città morente, dove si dorme si mangia e si lavora ma dove non si cerca svago, ricreazione, intrattenimento, incontro.
Come si sa, le feste delle grandi organizzazioni - e mi riferisco nella fattispecie alla Festa dell’Unita, la Festa Tricolore e la Festa della Croce Gialla - vengono ormai da anni organizzate nella zona cosiddetta (mi fa un po’ senso scriverlo) “Villaggio dello Sport”. È chiaro che la zona si presta sia per gli spazi utilizzabili sia per la possibilità di parcheggio. È anche vero che chi organizza queste manifestazioni negli anni ha profuso impegno e speso soldi per attrezzare adeguatamente l’area. Rimane, però, il fatto che il complesso sportivo del quartiere La Croce è distante oltremisura dal centro città. Considerando che le manifestazioni a cui ci riferiamo richiamano centinaia di persone ogni sera per almeno una settimana ognuna, aggiungiamo che, spalmate nell’arco di un’estate, occupano uno spazio temporale rilevante, possiamo immaginare quali conseguenze positive possa portare organizzare tali eventi in centro piuttosto che in un’area tanto delocalizzata: tutta la gente che si reca alla festa girerebbe per il paese portando benefici sia alla socialità dello stesso che alla sicurezza, senza dimenticare le conseguenze sul piano economico per gli operatori commerciali.
Non dimentichiamo che l’abbandono e la scarsa frequentazioni degli spazi cittadini sta portando all’impossessarsi degli stessi da parte di personaggi poco raccomandabili che già da tempo trovano ampio spazio sulle cronache. Rioccupare i nostri spazi cittadini sradicherebbe questa forma di microcriminalità così preoccupante. Consideriamo anche che a giugno si svolge il Festival di Veregra Street. Unito alle tre feste di cui sopra porterebbe ad almeno quattro settimane di manifestazione nell’arco dell’estate. Aggiungiamo un eventuale e auspicabile riconferma dei fine settimana con isola pedonale in viale Gramsci ed ecco facilmente vivacizzata tutta la stagione. Ci sono aree adatte allo scopo e penso anche e soprattutto allo sfruttamento dell’ormai realizzata zona del Campo Boario la quale, nonostante lo scempio compiuto, ora può essere quantomeno utilizzata positivamente per queste iniziative. Riflettiamoci: abbiamo tempo.

Luca Craia

venerdì 7 febbraio 2014

Le elezioni e la puzza di piedi




Sempre in tema di basse argomentazioni per attaccare gli avversari politici, dopo aver attaccato il marito della candidata avversaria, preferendo la via dello scontro personale a quella della dialettica politica, pensavo che più in basso non si potesse andare. Invece oggi vediamo l’attacco a Perugini che non si impernia, come ci si aspetterebbe, nel controbattere quanto lo stesso Perugini afferma nei confronti di chi ci ha amministrati ma scende a livelli di una puerilità disarmante. Perugini sarebbe frustrato dal fatto che i suoi non l’hanno candidato sindaco. E così si sfogherebbe denunciando la squallida situazione delle pendenze legali del Comune. A questo punto mi verrebbe da dire: meno male che non mi sono candidato come tante malelingue volevano insinuare. L’avessi fatto che avrebbero detto di me per attaccarmi? Che mi puzzano i piedi?

Luca Craia

È giorno di pagelle. Basso boccia tutti e modifica il vocabolario.



Sembra proprio un vecchio professore d’altri tempi il nostro pluriexsindaco Gianni Basso: oggi sul giornale non lesina insufficienze, equamente distribuite a tutta la classe dei candidati alle prossime elezioni, quelli noti e quelli ancora ignoti. Dall’alto della sua cattedra, guadagnata con venti lunghi anni di esperienza da sindaco e trentaquattro complessivi da amministratore, punta il dito sui discoli indisciplinati e li mette tutti in riga. Così sull’ex primo della classe, quello che una volta era il suo pupillo, l’ultimo sindaco cronologicamente parlando Gismondi nemmeno si esprime, l’ha già bocciato: gravemente insufficiente su tutte le materie, insubordinato, indisciplinato. Ripetere l’anno, anzi, ripartire dall’asilo. Mariani? Mah… è nuovo, chi lo sa che sa fare, sembra bravo ma non si può valutare, non ci sono interrogazioni e compiti in classe a sufficienza. 5. La Mancini? È intelligente ma non si applica. 4. Il Movimento 5 Stelle? Non sono mai venuti a scuola. 3.
È maestoso Basso sul suo scranno, incute timore dall’alto della sua esperienza, incarna saggezza col suo cipiglio da detentore del sapere. E, con tanta forza morale, può permettersi anche di metter mano al dizionario e cancellare una parola che, pure, potrebbe tornare utile per definire tanti personaggi che girano nei corridoi della scuola in questione, ivi compreso lo stesso professorone. La parola cancellata è VERGOGNA.

Luca Craia

giovedì 6 febbraio 2014

I cantanti di Sanremo a Montegranaro



Discorrevo con un amico carissimo, col quale spesso mi trovo a disquisire di faccende politiche nostrane e non e delle cui discussioni prendo spesso spunto per poi scrivere qui, e ci siamo accorti di una pittoresca metafora che accade al paesello: i cantanti di Sanremo.
I cantanti di Sanremo non li vedi mai durante l’anno, solo a Sanremo. Appaiono una settimana prima e scompaiono due settimane dopo. Non li vedi più. Non senti più la loro canzone. Arrivano, cantano, si prendono la loro dose di applausi o fischi, si fanno votare dalla giuria, ritirano il premio se c’è e poi ritornano nel bozzolo, a prepararsi per il prossimo Sanremo.
C’è anche il big, che dura di più, fa performance più spalmante nel tempo, lo vedi sui giornali ogni tanto, va in televisione. Il big non fa solo Sanremo, magari fa anche uscire un disco autonomo. Però a Sanremo ci va e fa la sua porca figura.
Poi ci sono ne nuove proposte, quelle mai viste né conosciute, che arrivano sul palco e vengono annunciati come se tutti dovessimo sapere chi siano. Arrivano, cantano, si prendono la loro dose di applausi o fischi, si fanno votare dalla giuria, ritirano il premio se c’è e poi ritornano nel bozzolo a mutarsi in cantanti di Sanremo professionisti.
Ecco, non so se è chiara la metafora, a Montegranaro non c’è Sanremo ma quest’anno ci sono le elezioni.

Luca Craia