Se un commerciante protesta è perché ha un problema e vuole
risolverlo. Un commerciante non fa battaglie per faziosità, non gli conviene,
lo danneggerebbe. Se protesta è perché il problema c’è, è reale ed è grave. Se
il commercio di un paese ha un problema, il paese stesso ha un problema. Il
commercio è un presidio di civiltà. Il commercio porta servizi alla
popolazione, fa si che, per soddisfare i nostri bisogni, non occorra andare
lontano. Il commercio presidia anche l’ordine e la sicurezza, perché una via
piena di negozi è molto più sicura di una via in cui non c’è niente. Il
commercio è l’economia di un paese, col commercio il paese vive. Senza il
commercio il paese muore.
È molto triste quello che sta accadendo a Montegranaro:
dietro un’amministrazione comunale sorda alle istanze dei commercianti, priva della
volontà di confrontarsi e capire le esigenze di chi pone un problema, ottusa
nelle sue decisioni ferme e indiscutibili, c’è un comportamento della società
civile che lascia sbigottiti, per fortuna limitato a pochissimi soggetti.
C’è gente che si aggira per i negozi e utilizza i social
network per minacciare i commercianti che protestano con la minaccia più
subdola: io non faccio più acquisti da te. Dopo la sparizione misteriosa della
vela col manifesto della protesta, spostato dal luogo dove tutte le vele di
Montegranaro sono solite sostare non si capisce bene per quali motivi, ora c’è
questa nuova forma di intimidazione. I commercianti non hanno diritto di
protestare, non hanno diritto di difendere i propri interessi e, con essi, gli
interessi di tutto il paese.
Io sto con i commercianti. Ci sto perché hanno ragione ma ci
sto anche per principio, perché nessuno può imporre la propria idea agli altri.
Si può discutere, argomentare, dissentire ma mai e poi mai imporre. Quello che
sta accadendo è gravissimo, fuori da ogni regola civile e democratica. Per
questo IO STO CON I COMMERCIANTI, IO STO CON MONTEGRANARO. E farò i miei
acquisti da loro, come ho sempre fatto.
Luca Craia