È stata molto apprezzata l’opera dell’artista lancianese
ma ormai montegranarese a tutti gli effetti, Paola Iannucci, presentata alla 48ª Mostra
dell'Artigianato Artistico Abruzzese in corso a Guardiagrele, in provincia di
Chieti. È un abito di ceramica dedicato a Nonna Peppina, l’anziana di San
Martino di Fiastra protagonista suo malgrado di uno degli episodi più
emblematici della gestione del post terremoto nelle Marche.
“Rappresenta la
sofferenza e la speranza della gente terremotata delle Marche” diche Paola
Iannucci. “E' un'opera vista con occhio ottimistico, l'auspicio di una veste
nuova per la regione”. L’ottimismo di Paola involontariamente va a unirsi alle
notizie recenti che vedono il parere favorevole della magistratura a far
rientrare Peppina nella sua casetta di legno. “Ogni pezzo che compone la veste rappresenta
un edificio crollato e dalle macerie la ricostruzione. Ogni pezzo è stato
modellato a mano, dipinto è firmato uno ad uno dai bambini della scuola
elementare di Monte San Pietrangeli”.
Si tratta di un’opera altamente simbolica: “l’intervento dei bambini” dice la Iannucci “è stato
voluto fortemente per ricordare che c'è la speranza di un impegno delle nuove
generazioni per la ricostruzione. I riallacci in metallo rappresentano
simbolicamente l'unione della gente per ricostruire, la vicinanza nel momento
del bisogno. I piattini hanno disegni stilizzati che rappresentano i rosoni
delle chiese chiuse, alcuni a terra. Le scarpe buttate lì, forse sfilate nella
corsa come ad indicare il volersi allontanare velocemente dal brutto ricordo
delle scosse e, nella corsa, perdere anche un tacco”.
All’opera
in ceramica è allegata una poesia concepita dalla stessa Paola Iannucci. Un
insieme molto toccante che ha impressionato positivamente e che sicuramente
contribuisce a tenere accesa un po’ di luce su tutta la vicenda del terremoto
che, purtroppo, non sta vedendo ancora soluzioni.
Luca
Craia