La notizia non è freschissima ma, francamente, me ne sono
accorto solo ora in quanto non sono un grande fruitore di questo genere di
televisione. Comunque si tratta di una notizia rilevante, se non altro per far
capire che tipo di sensibilità ci sia in RAI e nei pressi della RAI per le
questioni legate al terremoto. La nota fiction di RAI1, Che Dio ci Aiuti, con
protagonista la bella quanto improbabile come suora Elena Sofia Ricci è stata
girata, nelle ultime serie, a Fabriano, in provincia di Ancona, e anche la
serie prossima, che andrà in onda questo inverno, doveva avere come scenario
per gli esterni la cittadina dell’entroterra marchigiano.
Se non che, nonostante l’Amministrazione Comunale e tutti
coloro che negli anni hanno collaborato logisticamente con la produzione
attendessero la troupe e il cast già ai primi di luglio, non si è presentato
nessuno. Pare che si sia saputo che non venivano solo in seguito alle disdette
degli alberghi. Il Sindaco di Fabriano si è giustamente infuriato perché,
effettivamente, non si fa così, e pare voglia chiedere i danni.
Si parla di Spello come nuova location e come motivazione di
questa migrazione interna dalle Marche all’Umbria pare si dia una questione di
costi che, probabilmente, in Umbria sarebbero più bassi. Ora mi chiedo, però,
di quanto possano essere più bassi. Fabriano è stata colpita dal terremoto,
magari non in maniera grave come in altre cittadine marchigiane, ma ha avuto
seri danni, che si sono sommati a una crisi economica pregressa legata alle vicende
delle industrie locali.
La produzione RAI era una piccola boccata di ossigeno per un
territorio sofferente. Se la RAI risparmia, andando altrove, qualche centinaio
di Euro, perché non credo risparmi tanto di più, sicuramente si dimostra
estremamente insensibile verso questioni che interessano i cittadini italiani,
quegli stessi cittadini che pagano il canone.
Luca Craia