Il 21 settembre del 2017 scrivevo un articolo su
questo blog in cui criticavo l’operato della dirigente scolastica dell’IC di
Montegranaro-Monte San Pietrangeli. Vi fornisco il link all’articolo, qualora
lo voleste leggere (clicca qui http://www.laperonza.org/2017/09/e-la-preside-getta-la-spugna.html).
Questo articolo ha infastidito molto la dirigente tanto da indurla, non senza
un qualche tipo di suggerimento esterno, a querelarmi per diffamazione a mezzo
stampa. La Preside era stata informata del mio articolo, come citato
testualmente nell’atto di querela, da “una
serie di telefonate da parte di docenti, familiari e conoscenti tra cui anche
il Sindaco di Montegranaro, Sig.ra Ediana Mancini, che tra l’altro provvedeva
ad inoltrare all’utenza mobile (…) il link dell’articolo in questione”.
Il Pubblico Ministero, ricevuta la querela e
analizzati gli elementi, richiedeva l’archiviazione in quanto non ravvisava
alcun estremo di reato. La denunciante, però, proponeva opposizione all’archiviazione.
A seguito di questo c’è stata un’udienza, alla quale ho voluto partecipare per
vedere con i miei occhi e sentire con le mie orecchie, perché il GIP potesse
valutare l’istanza di opposizione. A seguito di questa udienza, oggi mi è
giunta l’informazione circa l’archiviazione definitiva della questione.
Luca Craia è
una persona onesta, proveniente da una famiglia di gente onesta che si è sempre
posta l’onestà come ragione di vita. Una
famiglia, me compreso, che si è sempre prodigata per il bene della propria
comunità. Una persona onesta come me si è trovata in un corridoio del tribunale
insieme a persone in manette. Questa è una cosa che mi ha ferito nel profondo.
Chi mi segue sa che scrivo in maniera critica e a
volte feroce, ma mai e poi mai attacco le persone. La mia critica è sempre
rivolta al loro operato nel ruolo istituzionale che ricoprono. Anche in questo
caso, i fatti dicono che non ho offeso né leso la dignità e l’onorabilità di
persone o enti come si supponeva nella denuncia a mio carico; ho solo
esercitato il mio diritto di critica, di opinione, di espressione e di parola.
È proprio questa libertà che è difficile da esercitare
in generale e a Montegranaro in particolare. Non tanto per la querela in sé che,
da quando ho iniziato a scrivere il blog, ho messo in conto in quanto qualcuno
che non sia capace di restare nell’ambito della normale dialettica tra persone
può sempre capitare, quanto per le modalità con le quali la storia è venuta
fuori e si è sviluppata. Trovo incredibile che il mio Sindaco si occupi di
segnalare i miei scritti a persone terze, a istituzioni terze ed estranee alle
sue competenze istituzionali. Trovo mortificante che, anziché usare i normali
canali di comunicazione e la normale discussione politica, si sia preferito
cercare l’estremo di una condanna penale, per quanto priva di qualsiasi
motivazione giuridica, con l’evidente intento di nuocere alla persona e alla
sua famiglia.
Ho passato un brutto periodo, e insieme a me i miei
cari, pur nella totale fiducia nella Magistratura e nella certezza di non aver
commesso alcun illecito, rimanendo la consapevolezza di essere vittima di un’ingiustizia
ma, soprattutto, nella certezza che la mia libertà di espressione, i miei
diritti democratici, siano stati oggetto di un tentativo di tacitazione che non
riesco a definire. Vorrei dire tante altre cose, ma mi limito a questo,
semplicemente raccontando il fatto in sé. Lo racconto sia per ristabilire la verità, visto che la "chiacchiera" ha già girato parecchio, sia perché credo che sia il
segno di quanto il dibattito cittadino sia caduto in basso, sia avvelenato e
incattivito. Tutto questo fa decisamente male a Montegranaro ed è il segno di
un malessere generale della nostra democrazia di cui, chi si rende protagonista
di vicende simili a questa, è responsabile.
Luca Craia