C’è una palpabile delusione, anche un pizzico di
rabbia, nella gente colpita dal terremoto, quella gente che nutriva forti
speranze nel nuovo Governo, dopo il nulla prodotto in quasi due anni dai
precedenti esecutivi, e oggi vede che, di azioni concrete per sbloccare la
situazione ormai stagnante e imputridita, non se ne vedono. Soprattutto ci si
aspettava maggiore incisività nel nuovo decreto terremoto, anche in funzione di
tanti incontri, lettere, suggerimenti e confronti che avevano acceso le speranze
di questa gente sempre più sofferente per la misera risposta del sistema-Stato
alle loro reali necessità. Invece nel decreto non appare quasi nulla che
riporti alle proposte dirette dei terremotati.
Per questo motivo domani alle 10, in piazza
Montecitorio, si terrà un presidio pacifico organizzato dal Coordinamento dei
Comitati per sollecitare il Governo a intervenire. In particolare si vuole
puntare l’attenzione sulla mancata opportunità di inserire degli emendamenti nel
decreto, cosa che poteva essere fatta tranquillamente in quanto non c’era
alcuna necessità di copertura economica, e sul fatto che, al momento, non sembra
sia nell’aria la sostituzione del Commissario Straordinario, visto per niente
di buon occhio dai comitati che vorrebbero, dopo le aspre critiche mosse dalle
forze politiche che compongono l’attuale esecutivo e che oggi non trovano
riscontro nell’azione.
È in programma che una delegazione venga ricevuta dai
Capigruppo.
Luca Craia