martedì 17 luglio 2018

ABBIAMO CAMBIATO GOVERNO. QUANDO CAMBIEREMO ROTTA?

Comunicato integrale 

Questa mattina una delegazione dei comitati di terremotati ha raggiunto Piazza Montecitorio, a Roma, per protestare contro il decreto terremoto che presto verrà licenziato alla Camera. Abbiamo incontrato capigruppo e rappresentanti dei partiti al governo e dell’opposizione, il relatore del decreto Patassini ed il vice presidente della Camera Fabio Rampelli, e abbiamo esternato le nostre perplessità rispetto al decreto.
Apprezziamo  la discontinuità coi governi precedenti per le cose buone approvate, per le quali ci battiamo da  2 anni, a partire dalla cosiddetta "norma salva Peppina", figlia di una proposta del settembre 2016. Non siamo però soddisfatti: c'è ancora molto da fare e per questo siamo più che mai determinati a continuare la nostra lotta. Esponenti del governo ci hanno confidato che l'attuale decreto è blindato e che - come era emerso nei giorni scorsi - soltanto 3 dei 13 emendamenti da noi presentati verranno approvati in questa fase.
Non verranno approvati neppure quelli che avrebbero rappresentato per noi un segnale di "buona volontà" e ascolto, ad esempio dare la priorità nelle assunzioni nei concorsi pubblici ai familiari di vittime del sisma o la riduzione del cratere sismico in base alla presenza di zone rosse; tale provvedimento avrebbe tra l'altro ottimizzato i costi consentendo di finanziare un emendamento a noi molto caro, come quello degli sgravi fiscali per le imprese che assumeranno terremotati. 
E' trascorso oltre un mese e mezzo dalla formazione del Governo, quattro dalle elezioni. Dopo aver esposto le nostre priorità, avevamo ricevuto ampie disponibilità e aperture sia dal Movimento 5 Stelle, sia dalla Lega; oggi la nostra sensazione è che entrambe le forze politiche non siano riuscite a concretizzare quel cambiamento, per il momento fermo alle parole. 
Ci aspettiamo venga modificata la struttura commissariale (alla cui testa ci sarà fino al 10 settembre Paola De Micheli) e ci aspettiamo, come comitati, un più ampio coinvolgimento nelle decisioni, come dichiarato dai due leader politici prima delle elezioni. 
Vogliamo essere noi a scrivere il nostro futuro, non vogliamo delegare a nessuno questa responsabilità. 
Ci teniamo a chiarire che non consegneremo la nostra protesta a nessuna delle forze all'opposizione. Non ci faremo reclutare da chi ha governato fino a pochi mesi fa, né da altri.
Continueremo a vigilare e a lottare. Le nostre proposte - dall'assunzione dei terremotati nei lavori della ricostruzione al reddito di cratere, a molto altro - sono più valide che mai: ci è stato assicurato che verranno approvate prima della prossima legge di Bilancio, quando saranno chiare anche le risorse a disposizione. 
Noi controlleremo costantemente, terremo d'occhio ogni singolo atto del governo e lo avvisiamo: siamo pronti a scendere in piazza in qualsiasi momento, come abbiamo già dimostrato di saper fare con il governo precedente. 
Basta selfie. Prima fare, poi parlare.

Francesco Pastorella
Coordinatore Comitati Terremoto Centro Italia