Elena
Leonardi: soddisfazione per il riconoscimento del lavoro e dei diritti dei
biologi dell'area non medica
Comunicato integrale
Approvata
oggi in Consiglio Regionale una Risoluzione a firma congiunta di Elena Leonardi
e Fabrizio Volpini, rispettivamente Vicepresidente e Presidente della
Commissione regionale alla Sanità. L'atto originario, proposto dalla Leonardi,
di Fratelli d'Italia, era motivato dal fatto che quella Politecnica delle
Marche risulta una delle Università italiane che non hanno ancora attivato
l'iter per l'avvio delle Scuole di Specializzazione per i corsi di
“Microbiologia e Virologia”, “Patologia Clinica e Biochimica Clinica”,
“Genetica Medica”, “Farmacologia e Tossicologia Clinica”, “Scienza
dell'alimentazione” e “Statistica sanitaria e Biometria” per la cosiddetta
"area non medica".
La
Leonardi spiega il fatto evidenziando come tale mancata attivazione sta creando
disagi ed aggravi di costi a coloro che si vedono privati della possibilità di
dovere effettuare questi corsi nel territorio regionale, tanto da dover
rinunciare a completare il proprio percorso formativo o da doversi recare fuori
regione presso quelle Università che hanno già attivato tali corsi.
Il
blocco dell'attivazione delle scuole di specializzazione nei confronti dei
soggetti “non medici” - continua la rappresentante del partito della Meloni -
sta arrecando danno ai tanti giovani biologi che hanno sempre sognato di poter
lavorare nei laboratori del sistema sanitario nazionale.
Ringrazio
il Presidente Volpini – prosegue Leonardi – per il suo diretto interessamento e
per l'impegno preso con il Rettore nel verificare la situazione attuale di
questi corsi. La risposta dell'Ateneo ha evidenziato la disponibilità ad una
apertura in tal senso per i corsi che attualmente sono solamente attivati per
l'area medica, tanto da poter così inserire nella Risoluzione stessa un preciso
impegno della Regione a stipulare un'intesa tra Università e Giunta Regionale
Marche al fine di disciplinare, anche a livello di trattamento economico, il
regime degli specializzandi dell'area “non medica”.
La
medesima Risoluzione chiede al contempo di prevedere, nei successivi anni
accademici, anche l'attivazione dei corsi di specializzazione in “Genetica
Medica” e “Farmacologia e Tossicologia Clinica”.
Accolto
pertanto, conclude la Leonardi, l'appello anche dell'Ordine Nazionale dei
Biologi lanciato al fine di sbloccare una situazione che sbarra la strada
lavorativa e l'accesso ai concorsi pubblici a molti biologi laureati della
cosiddetta area "non medica".