Domenica prossima sarà presumibilmente il fine
settimana di massima fioritura a Castelluccio, un evento che, al di là dei
soliti imbecilli che calpestano le colture per farsi la foto che, purtroppo,
non mancano mai, richiama numerosissimi escursionisti che
arrivano sull’altipiano, spendono e danno un po’ di linfa vitale alla
mortificata economia della zona, vittima di terremoto e politica. Ma proprio
per domenica si è pensato di organizzare il concerto di Piero Pelù a Forca di
Presta.
Il problema è che, con l’evento programmato da
Risorgimarche, andare a Castelluccio rischia di diventare piuttosto difficoltoso, in
quanto per passare servono i pass per il concerto. Questo comporta che, chi non
è interessato al concerto ma vuole solo andare a godersi la fioritura che,
ripetiamo, avrà il suo picco proprio in questi giorni, o non passa o deve fare
giri impossibili. Molto probabile che in tanti si scoraggino e desistano.
È evidente che questo non porta alcun vantaggio all’economia
locale, anzi, probabilmente la danneggia. Sarebbe stato saggio e opportuno
organizzare il concerto per un’altra data, magari a fioritura terminata, onde
non interferire con qualcosa che richiama tanta gente di per sè e consentire
agli escursionisti di arrivare sul piano di Castelluccio liberamente.
Spero che chi andrà al concerto vorrà almeno farsi un
giro per Castelluccio. Comprare da mangiare e da bere presso le aziende locali ed
evitare di massacrare i campi di lenticchie per farsi le foto. E se magari Risorgimarche
si interfacciasse maggiormente col territorio per collaborare e non interferire
con il suo normale andamento economico, sarebbe meglio per tutti. E le Marche
(ma anche l’Umbria, in questo caso) risorgerebbero prima e meglio.
Luca Craia