ELENA
LEONARDI (FRATELLI D'ITALIA): LA REGIONE INTERVENGA DOPO LA MOZIONE VOTATA IN
CONSIGLIO REGIONALE
Comunicato integrale
Nuovo
intervento sulla situazione della riforma complessiva della Magistratura di
Pace ed Onoraria e sui Decreti attuativi del Governo che ne penalizzano
l'attività. Dopo la votazione in Consiglio Regionale della mozione a firma
Elena Leonardi di Fratelli d'Italia sulla richiesta di intervento per il
riconoscimento ai magistrati onorari dei diritti maturati per funzioni svolte,
la capogruppo regionale torna con forza sulla questione.
L'intervento
della Leonardi è motivato dal fatto che da oltre 25 anni i Giudici di Pace,
istituiti con legge n. 374/1991, i Vice procuratori Onorari ed i Giudici
onorari di Tribunale mandano avanti la Giustizia Penale e Civile in Italia,
gestendo oltre il 50% del contenzioso, in sede giudicante e requirente. Ora la
cosiddetta Riforma Orlando, alquanto discutibile, spazzerebbe via questo
sistema, difatti i decreti attuativi alla Riforma, preannunciati dal Governo,
vanno in senso peggiorativo dello status e dell'attività della Magistratura di
Pace ed Onoraria, non riconoscendo ai magistrati in servizio i quattro mandati
quadriennali imposti dalla delega.
Mi
appello al nuovo governo e alle forze politiche che lo sostengono, afferma la
rappresentante del partito della Meloni, e chiedo di sospendere immediatamente
l'attuazione di questa "riforma" e di sostituirla con delle norme che
rispondano alle esigenze degli operatori della giustizia. Ai magistrati
onorari, ricorda la Leonardi nella mozione approvata lo scorso 31 gennaio,
quindi ben oltre quattro mesi fa, la riforma voluta dal Pd nega diritti,
tutele, garanzie fondamentali, una retribuzione dignitosa, violando palesemente
i principi fondamentali della Costituzione. La oramai indiscutibile
professionalità dei magistrati onorari – continua Leonardi – rappresenta un
utile strumento per smaltire rapidamente l'arretrato nei tribunali di tutta
Italia, che ad oggi rappresenta un'insopportabile zavorra che impedisce di
avere congrui tempi nella Giustizia.
La
categoria di lavoratori in oggetto non solo vive nel precariato ma non gode
neppure di diversi diritti fondamentali quali ad esempio la tutela
previdenziale ed assicurativa, in caso di cure oncologiche, infortuni, malattie
professionali, gravidanze ed allattamento. Auspico pertanto, conclude
Leonardi, un rapido intervento del nuovo Governo e del Ministro Bonafede
per garantire i diritti fondamentali di questi lavoratori.