Comunicato integrale
Ancora
una volta balza agli occhi la debolezza strutturale della politica marchigiana
nei governi di qualunque colore, siano essi di centrosinistra, di centrodestra
o giallo-verde. L'ultima presenza significativa recente è stata quella di Mario
Baldassarri, Viceministro dell'Economia e Finanze nel Governo Berlusconi, il
cui ruolo volle dire per le Marche l'approvazione e il finanziamento della
superstrada "Valdichienti", oggi completata, della
"Vallesina", ancora incompleta causa il fallimento di più aziende
aggiudicatrici dell'appalto, ma prossima alla realizzazione finale, la terza
corsia marchigiana dell'A14, con le opere complanari, nonché l'arrivo di
numerosi finanziamenti ad enti locali e progetti statali.
Negli
ultimi anni l'assenza di un marchigiano nel Governo si è fatta sentire, fino
alla nomina di due Commissari Straordinari per il Terremoto non marchigiani,
provenienti entrambi dall'Emilia Romagna, prima Vasco Errani e successivamente
Paola De Micheli. Lo stesso vale per numerose nomine fondamentali nello Stato
per risolvere i problemi e le situazioni critiche della nostra Regione.
Se le
Marche non riusciranno a piazzare qualche parlamentare della Regione almeno
alla Presidenza delle Commissioni chiave di Camera e Senato per l'approvazione
delle leggi e del bilancio dello Stato, saremmo estrema periferia su ogni
decisione. Certo non mi aspettavo che almeno il Movimento 5 Stelle, che ha
eletto ben 14 su 24 parlamentari marchigiani, non avesse almeno una
rappresentanza, magari di seconda fila, nel Governo. Purtroppo le Marche sono ancora
una volta all'angolo.
Viabilità,
ricostruzione dal terremoto, gestione della costa, sostegno nelle crisi
aziendali, politiche per l'agricoltura, per la pesca e per il "Made in
Italy", dovranno ancora aspettare.