mercoledì 16 maggio 2018

Scuole sicure: parallelismi tra Fermo e Montegranaro.


È fin troppo facile fare un parallelo tra quanto è successo a Fermo, all’Istituto Montani, come sarebbe facile, del resto, farlo con qualsiasi paese d’Italia, visto che circa l’80% degli istituti scolastici non rispettano i requisiti minimi di legge in termini di efficienza sismica. Ma ad accomunare Montegranaro a Fermo e, nella fattispecie, il Sindaco di Montegranaro al Presidente della Provincia di Fermo è l’atteggiamento tenuto di fronte al rischio nelle strutture scolastiche.
Infatti, così come Moira Canigola tende, sin dal primo momento post crollo, a minimizzare l’accaduto e a tranquillizzare i cittadini circa una sicurezza che, con ogni evidenza, non c’è, anche Ediana Mancini, pur sapendo che nessuna scuola montegranarese è in possesso di un certificato che attesti il coefficiente di rischio sismico eccetto quella di Santa Maria che risulta estremamente lontana dai minimi di sicurezza, continua a mandare i ragazzi a scuola affermando che rischi non ce ne sono.
Rischi non ce n’erano nemmeno all’Itis di Fermo, secondo la Canigola, eppure il tetto è crollato e solo per un miracolo, o per una fortunata combinazione di eventi, non c’è stata una strage. I tetti crollano, a quanto pare, anche se una scuola a norma dovrebbe fornire sufficienti garanzie di sicurezza e, a rigor di logica, se un tetto crolla è evidente che la sicurezza non c’è. Anche le scuole di Montegranaro sono state dichiarate tutte agibili dopo il terremoto, ma dire, affermare con certezza, che siano sicure equivale ad assumersi responsabilità pesanti. Fossi nei panni del Sindaco di Montegranaro ci starei molto attento.

Luca Craia