venerdì 11 maggio 2018

Porto Recanati, regolamento Case popolari – Fratelli d'Italia: si cambino i criteri di assegnazione.


Elena Leonardi: troppe diseguaglianze a svantaggio di chi vive nella nostra città da sempre.


Comunicato integrale

Mentre in Regione giace da ben oltre due anni la proposta di legge a firma del capogruppo di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, sul "diritto dei marchigiani alle case di edilizia residenziale pubblica", nei comuni come Porto Recanati si continua ad emettere bandi per l'assegnazione delle case "popolari" con vecchi criteri non più sostenibili per i cittadini italiani.
Ad evidenziare la situazione è il Gruppo locale di Fratelli d'Italia che chiede all'amministrazione comunale di rivedere i criteri per l'assegnazione degli alloggi popolari e ricorda l'atto presentato dalla Leonardi, anche lei cittadina di Porto Recanati, e l'immobilismo della Regione Marche su questo argomento.
L'uscita del nuovo bando di assegnazione di edilizia residenziale pubblica a Porto Recanati evidenzia come la burocrazia è ormai distaccata dalla realtà. Una questione di equità sociale che va sanata perché ci si trova in una situazione storica molto pesante con cittadini in forte difficoltà, si pensi che proprio in queste ore è uscita la dichiarazione del Presidente dell'Istat: cinque milioni di italiani sono in povertà assoluta. Occorre un regolamento più calato sui problemi dei cittadini italiani e di Porto Recanati, nello specifico occorre tenere conto di chi risiede nella nostra Città da più tempo, introducendo il cosiddetto bonus di residenzialità, che tuteli chi ha contribuito allo sviluppo sociale ed economico della nostra comunità e si vede scavalcato da anni nelle graduatorie. Il Comune doveva avere più coraggio, nell'ambito della potestà regolamentare locale, pur negli indirizzi della norma regionale, adeguare i punteggi in senso più equo per non favorire, in maniera troppo sbilanciata - ed è un dato oggettivo - gli immigrati. Un esempio lampante è quello relativo all'accertamento del reale stato patrimoniale all'estero degli extracomunitari che richiedono una casa popolare, oggi affidato alla sola autocertificazione. Fratelli d'Italia - prosegue la nota del Direttivo cittadino - chiede verifiche concrete dello stato patrimoniale e reddituale all'estero attraverso una certificazione rilasciata direttamente dal paese d'origine poichè, mentre per i cittadini italiani il Comune può in ogni momento accedere alla banca dati dell'agenzia delle Entrate e fare una verifica, per i redditi e i patrimoni degli extracomunitari non c'è possibilità per il Comune di verificare direttamente la veridicità delle dichiarazioni rilasciate. Basta quindi con le autocertificazioni senza controlli accurati! Intervenire è possibile, si ricordano ad esempio i regolamenti del comune di Perugia e quello dell'Aquila, dove è sindaco un rappresentante di Fratelli d'Italia, ed altre proposte sono in atto in vari comuni marchigiani ad opera di rappresentanti del partito della Meloni volti a far verificare lo stato patrimoniale all'estero come nel caso della proposta formulata dal consigliere Castagnani a Loreto.
La proposta di legge regionale – dichiara Leonardi - intende modificare la vigente legge regionale sulle politiche abitative, al fine di ristabilire un equo trattamento nell'accesso alle case popolari che tenga conto veramente di quei lavoratori e di quelle famiglie meno abbienti che vivono e lavorano nella nostra regione da molti anni. Si tratta ad esempio di anziani con la pensione minima, marchigiani disoccupati e giovani famiglie marchigiane in difficoltà. 
L’attuale situazione sociale aggravata dal perdurare della crisi economica globale e italiana, stanno mettendo in serio rischio la coesione e la serena convivenza tra italiani di varie generazioni e nuovi arrivi da paesi comunitari ma soprattutto extracomunitari. Lo ha capito anche Nardella, sindaco di Firenze – prosegue la Leonardi – che da ragione a Fratelli d'Italia sul fatto che "per le case popolari è ora di dare più punti agli italiani".
La politica locale e quella regionale, conclude Leonardi, devono aprire gli occhi di fronte a questa crescente tensione sociale perché i nostri concittadini, si vedono allo stato dei fatti, abbandonati, lasciati indietro, svantaggiati, pur avendo contribuito ad edificare il “sistema Paese”. Si ricorda che purtroppo il tasso di disoccupazione nelle Marche ha toccato livelli altissimi superando per la prima volta il tasso di disoccupazione su scala nazionale.