Elena Leonardi: troppe
diseguaglianze a svantaggio di chi vive nella nostra città da sempre.
Comunicato integrale
Mentre in Regione giace da ben oltre
due anni la proposta di legge a firma del capogruppo di Fratelli d'Italia,
Elena Leonardi, sul "diritto dei
marchigiani alle case di edilizia residenziale pubblica", nei comuni come
Porto Recanati si continua ad emettere bandi per l'assegnazione delle case
"popolari" con vecchi criteri non più sostenibili per i cittadini
italiani.
Ad evidenziare la situazione è il Gruppo locale di Fratelli
d'Italia che chiede all'amministrazione comunale di rivedere i criteri per
l'assegnazione degli alloggi popolari e ricorda l'atto presentato dalla
Leonardi, anche lei cittadina di Porto Recanati, e l'immobilismo della Regione
Marche su questo argomento.
L'uscita del nuovo bando di assegnazione di edilizia residenziale
pubblica a Porto Recanati evidenzia come la burocrazia è ormai distaccata dalla
realtà. Una questione di equità sociale che va sanata perché ci si trova in una
situazione storica molto pesante con cittadini in forte difficoltà, si pensi
che proprio in queste ore è uscita la dichiarazione del Presidente dell'Istat:
cinque milioni di italiani sono in povertà assoluta. Occorre un regolamento più
calato sui problemi dei cittadini italiani e di Porto Recanati, nello
specifico occorre tenere conto di chi risiede nella nostra Città da più
tempo, introducendo il cosiddetto bonus di residenzialità, che tuteli chi ha
contribuito allo sviluppo sociale ed economico della nostra comunità e si vede
scavalcato da anni nelle graduatorie. Il Comune doveva avere più coraggio,
nell'ambito della potestà regolamentare locale, pur negli indirizzi della norma
regionale, adeguare i punteggi in senso più equo per non favorire, in maniera
troppo sbilanciata - ed è un dato oggettivo - gli immigrati. Un esempio
lampante è quello relativo all'accertamento del reale stato patrimoniale all'estero
degli extracomunitari che richiedono una casa popolare, oggi affidato alla sola
autocertificazione. Fratelli d'Italia - prosegue la nota del Direttivo
cittadino - chiede verifiche concrete dello stato patrimoniale e
reddituale all'estero attraverso una certificazione
rilasciata direttamente dal paese d'origine poichè, mentre per i
cittadini italiani il Comune può in ogni momento accedere alla banca dati
dell'agenzia delle Entrate e fare una verifica, per i redditi e i
patrimoni degli extracomunitari non c'è possibilità per il Comune di verificare
direttamente la veridicità delle dichiarazioni rilasciate. Basta quindi
con le autocertificazioni senza controlli accurati! Intervenire è
possibile, si ricordano ad esempio i regolamenti del comune di Perugia e quello
dell'Aquila, dove è sindaco un rappresentante di Fratelli d'Italia, ed altre
proposte sono in atto in vari comuni marchigiani ad opera di rappresentanti del
partito della Meloni volti a far verificare lo stato patrimoniale all'estero
come nel caso della proposta formulata dal consigliere Castagnani a Loreto.
La proposta di legge regionale – dichiara Leonardi - intende
modificare la vigente legge regionale sulle politiche abitative, al fine di
ristabilire un equo trattamento nell'accesso alle case popolari che tenga conto
veramente di quei lavoratori e di quelle famiglie meno abbienti che vivono e
lavorano nella nostra regione da molti anni. Si tratta ad esempio di anziani
con la pensione minima, marchigiani disoccupati e giovani famiglie marchigiane
in difficoltà.
L’attuale situazione sociale aggravata dal perdurare della crisi
economica globale e italiana, stanno mettendo in serio rischio la coesione e la
serena convivenza tra italiani di varie generazioni e nuovi arrivi da paesi
comunitari ma soprattutto extracomunitari. Lo ha capito anche Nardella, sindaco
di Firenze – prosegue la Leonardi – che da ragione a Fratelli d'Italia sul
fatto che "per le case popolari è ora di dare più punti agli
italiani".
La politica locale e quella regionale, conclude Leonardi, devono
aprire gli occhi di fronte a questa crescente tensione sociale perché i nostri
concittadini, si vedono allo stato dei fatti, abbandonati, lasciati indietro,
svantaggiati, pur avendo contribuito ad edificare il “sistema Paese”. Si ricorda
che purtroppo il tasso di disoccupazione nelle Marche ha toccato livelli
altissimi superando per la prima volta il tasso di disoccupazione su scala
nazionale.