Il concetto è semplice e mi pare anche piuttosto
mortificante scriverne: per fare opposizione bisogna essere credibili. La
credibilità, in politica, si acquisisce sul campo. Mi auguro, da uomo
democratico, che il Pd riesca a fare un’opposizione attenta, rigida e
costruttiva al Governo che sta nascendo. L’opposizione è fondamentale per la
vita democratica, la sua funzione di controllo, indirizzo, pungolo è vitale e
imprescindibile, quindi anche chi governa dovrebbe auspicare di avere una buona
opposizione, perché aiuta a governare meglio. Ma, come dicevamo, per fare
opposizione ci vuole credibilità.
Il Pd ha iniziato a fare opposizione prima ancora che
il governo nascesse, e la sta facendo su temi in cui la propria credibilità l’ha
già buttata alle ortiche mentre governava. Un partito che ha fatto quello che
ha fatto con le banche, non può essere credibile quando parla di difesa dei risparmiatori,
oltretutto prima ancora di vedere cosa il Governo farà in questo campo. Un
partito che ha fatto quello che ha fatto con il mercato del lavoro, non può
parlare di difesa dei lavoratori. Non se lo può permettere. E via discorrendo,
dal governo Monti in poi e, in particolare, col governo Renzi/Gentiloni il Pd
ha completamente perso la faccia, la credibilità, l’incisività su un sacco di
argomenti basilari per la vita del Paese.
E il problema è tutto qui: come farà il Pd a fare un’opposizione
credibile dopo lo scempio compiuto mentre era al governo? Come potrà essere
efficace nel contrastare le scelte eventualmente sbagliate che compirà l’esecutivo,
dopo aver ridotto l’Italia come l’ha ridotta? Non è un problema di poco conto perché,
in questo modo, avremo un’opposizione fortemente inefficace, e questo è una
grave mancanza in un sistema democratico. Di tante responsabilità che il Pd si
è assunto, questa è una delle più pesanti, specie in questo momento.
Luca Craia