Non tutti sanno che il Commissario Straordinario per la
Ricostruzione (che non c’è), Paola De Micheli, tra le tante sciocchezze presentate
nel corso del suo mandato, nel ha proposta una che sembra invece andare nella
direzione di mettere una toppa importante alla questione degli abusi edilizi
che pare stiano paralizzando la ricostruzione. In sostanza si tratterebbe di
una sanatoria per mettere in regola le difformità edilizie, ambientali e
sismiche riscontrare negli edifici privati, quelle difformità che la burocrazia
italiana sta utilizzando per tenere tutto bloccato. È una proposta, ben inteso,
ma è già stata presentata alle forze politiche e trova il consenso, a quanto
pare, delle Regioni interessate, per cui si potrebbe pensare che possa essere
accolta dal nuovo governo e celermente trasformata in decreto. In questo caso
le difformità potrebbero essere sanate, accelerando di conseguenza tutte le
procedure per far ripartire ricostruzione ed economia.
La cosa, diciamo, curiosa è che alcuni Comuni tra
quelli colpiti più pesantemente dal terremoto, pur essendo a conoscenza della
proposta della De Micheli, continuino a invitare i propri cittadini a pagare
le sanzioni per sanare le difformità edilizie, spesso con cifre piuttosto importanti che,
specie per chi ha perso, se non tutto, una buona fetta del proprio patrimonio a
causa del sisma, diventano ancora più pesanti. La motivazione addotta per la
richiesta di questi pagamenti e per l’urgenza con la quale vengono sollecitati è
che, altrimenti, la ricostruzione non riparte. Ebbene, se la proposta del
Commissario De Micheli passasse, come si pensa e si auspica, tutto questo
sarebbe superato. Non sarà mica che, questi Comuni, pensino prima a far cassa e
poi, eventualmente, al bene concreto di cittadini e territorio?
Luca Craia