giovedì 24 maggio 2018

La De Micheli propone la sanatoria ma alcuni Comuni si affrettano a far cassa.


Non tutti sanno che il Commissario Straordinario per la Ricostruzione (che non c’è), Paola De Micheli, tra le tante sciocchezze presentate nel corso del suo mandato, nel ha proposta una che sembra invece andare nella direzione di mettere una toppa importante alla questione degli abusi edilizi che pare stiano paralizzando la ricostruzione. In sostanza si tratterebbe di una sanatoria per mettere in regola le difformità edilizie, ambientali e sismiche riscontrare negli edifici privati, quelle difformità che la burocrazia italiana sta utilizzando per tenere tutto bloccato. È una proposta, ben inteso, ma è già stata presentata alle forze politiche e trova il consenso, a quanto pare, delle Regioni interessate, per cui si potrebbe pensare che possa essere accolta dal nuovo governo e celermente trasformata in decreto. In questo caso le difformità potrebbero essere sanate, accelerando di conseguenza tutte le procedure per far ripartire ricostruzione ed economia.
La cosa, diciamo, curiosa è che alcuni Comuni tra quelli colpiti più pesantemente dal terremoto, pur essendo a conoscenza della proposta della De Micheli, continuino a invitare i propri cittadini a pagare le sanzioni per sanare le difformità edilizie, spesso con cifre piuttosto importanti che, specie per chi ha perso, se non tutto, una buona fetta del proprio patrimonio a causa del sisma, diventano ancora più pesanti. La motivazione addotta per la richiesta di questi pagamenti e per l’urgenza con la quale vengono sollecitati è che, altrimenti, la ricostruzione non riparte. Ebbene, se la proposta del Commissario De Micheli passasse, come si pensa e si auspica, tutto questo sarebbe superato. Non sarà mica che, questi Comuni, pensino prima a far cassa e poi, eventualmente, al bene concreto di cittadini e territorio?

Luca Craia