giovedì 3 maggio 2018

Il consigliere della Lega nord, Sandro Zaffiri, sul suicidio di Alba Adriatica: “Il vuoto normativo non va riempito con le chiacchiere”.


Comunicato integrale

 Sul tragico fatto di Alba Adriatica che ha visto, purtroppo, protagonista un concittadino marchigiano, fiaccato dalle lungaggini e dalle tante complicazioni burocratiche post-terremoto interviene, in una nota, il consigliere regionale della Lega nord, Sandro Zaffiri.
“Pur nel rispetto del momento di dolore e profonda commozione a cui episodi come questo devono essere accompagnati, non è possibile evitare di indicare alcune precise responsabilità rispetto al caos normativo e burocratico che si è venuto a creare in seguito agli eventi sismici che hanno interessato la nostra regione”
Eventi sismici che – è bene ricordare – risalgono oramai a quasi due anni fa.
“Ebbene – scrive Zaffiri – nonostante il lungo tempo trascorso spiace constatare il fatto che permanga uno stato di piena emergenza, che le popolazioni di quei luoghi dell’entroterra marchigiano siano completamente abbandonate ai loro problemi, che – cosa forse ancora più grave – la macchina della burocrazia regionale sia andata totalmente in panne non essendo stata in grado di gestire né l’emergenza, né tantomeno una ipotetica quanto distante e difficile ripresa”.
“Problemi non esclusivamente di ordine abitativo – aggiunge Zaffiri - Mi riferisco alla normale esigenza di avviare o ri-avviare una qualsiasi attività di natura imprenditoriale, di ristabilire connessioni sociali, di ascoltare ed essere ascoltati. Necessità alle quali la Giunta regionale non ha saputo corrispondere con la dovuta e necessaria cura e tempestività, se è vero come è vero, che il signor Dell’Orso si è fondamentalmente sentito solo, abbandonato ed inascoltato da quelle istituzioni (Regione e Commissari della ricostruzione) che, invece, perseverano nell’atteggiamento di chi cerca di riempire il vuoto normativo e le umane distanze con le chiacchiere”