Dopo quanto accaduto a Fermo
stamattina, dove il tetto dell’Istituto Montani e crollato all’interno di un’aula
fortunatamente vuota, il Presidente del Comitato Nazionale Scuole Sicure, Iride
Luzi, che da sempre
denuncia lo stato di pericolosità della maggior parte delle scuole italiane, ha
preso carta e penna e ha scritto alle massime cariche dello stato. Vi riporto,
di seguito, il testo della lettera.
Dopo l'evento di oggi lunedì 14, occorso a Fermo, in
un'aula dell'ITIS Montani, che ha visto crollare il tetto insistente sopra una classe,
il Comitato Nazionale Scuole Sicure, chiede al primo cittadino italiano
l'Ill.mo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alle due cariche
massime istituzionali Ill.mi Presidente della Camera dei Deputati On. Roberto
Fico e Presidente del Senato della Repubblica On. Maria Elisabetta Alberti
Casellati e al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Paolo Gentiloni, di
considerare nel dovuto modo, la gravità in cui versano le scuole italiane.
Siamo certi, che, questa problematica grave e gravosa, debba essere risolta non politicamente, perché essa interessa la salute fisica e psicologica dei ragazzi e dei fanciulli di ogni età, appartenenza religiosa, culturale e sociale.
Siamo certi, che, questa problematica grave e gravosa, debba essere risolta non politicamente, perché essa interessa la salute fisica e psicologica dei ragazzi e dei fanciulli di ogni età, appartenenza religiosa, culturale e sociale.
I nostri figli, sono il nostro futuro.
Non possiamo più procrastinare la soluzione di questo
problema, esso deve diventare priorità! Priorità nella prevenzione e non nella
emergenza.
Oggi avremmo pianto come dopo San Giuliano di Puglia,
non si possono raccomandare gli scampati drammi, alla sola casualità e fortuna.
Quello di oggi è l'ennesimo momento di dolore e paura
che si abbatte sopra una comunità già piegata dai terremoti infiniti degli
ultimi due anni.
Non può cadere un tetto di una scuola senza ragione, e
tanto meno deve succedere in un territorio in cui l'evento straordinario del
terremoto è evento ordinario.
Certi che, il nostro appello accorato venga ripreso
dall'intera comunità e, soprattutto, venga preso in considerazione da tutte le
istituzioni e forze politiche, aspettiamo un movimento di coscienza e una presa
d'atto istituzionale.
Ora attendiamo se vi saranno riscontri
e sviluppi o se, quanto meno, vi sarà la presa di coscienza che il problema è
molto serio e che, investendo i nostri giovani, riguarda direttamente il nostro
futuro. La scuola deve essere il luogo più sicuro che esista, non il contrario.
Luca Craia