venerdì 18 maggio 2018

Contratto di Governo: il terremoto c’è, ma vago. Vedremo l’atto pratico


Nel testo del cosiddetto “Contratto di Governo” scritto a quattro mani da Lega e 5 Stelle, alla fine il terremoto e, soprattutto, i terremotati vengono citati, non si sa se per l’intercessione della beata Alessia Morani, fulminata sulla via di Damasco dopo che i suoi compari di partito hanno pastrocchiato in materia per due anni, o perché dovesse proprio esserci. Ecco cosa dice il testo:
Per quanto concerne le aree terremotate ci impegniamo a chiudere la fase dell'emergenza e passare alla fase della ricostruzione con l'obiettivo di creare anche le condizioni per un rilancio economico delle zone colpite. Tra le necessità prepotentemente emerse negli ultimi mesi prioritaria è la semplificazione delle procedure, sia per le opere pubbliche che per la ricostruzione privata. Occorre poi la certezza nella disciplina generale contenuta nei decreti e nelle ordinanze. Per questo si coinvolgeranno i soggetti interessati nelle modifiche da apportare che dovranno essere definitive. Sarà garantito un maggiore coinvolgimento dei comuni, mediante il conferimento di maggiori poteri ai Sindaci”.
Quindi diciamo che il problema non è stato dimenticato, ma è stato trattato molto sommariamente, almeno su questo documento. Ma, ricordiamolo, da qui si può sempre partire e articolare la politica in materia, per cui prendiamolo come un fatto positivo e aspettiamo. Del resto, sono due anni che si aspetta.

Luca Craia