giovedì 24 maggio 2018

Buon lavoro al Presidente Conte e auguri all’Italia. Il giudizio si dà sui fatti.

Sono un Italiano come tanti altri ma, avendo la possibilità di scrivere il mio pensiero e la fortuna di poterlo comunicare ad altri, ne approfitto per formulare i miei auguri di buon lavoro al Presidente incaricato, Giuseppe Conte. Sono gli auguri di un cittadino che spera che si trovino le strade giuste, che si esca dal pantano in cui siamo stati precipitati da troppo tempo, che si riporti il Paese ad essere vivibile, produttivo e credibile come era un tempo. Non lo so se Conte sarà in grado di fare tutto questo, non so se questo Governo nascente sia capace di soddisfare i bisogni reali degli Italiani, ma me lo auguro con tutto il cuore.
Ho trovato e tutt’ora trovo inqualificabile l’atteggiamento quasi corale della stampa italiana che ha sottoposto a un fuoco di fila ignobile il Presidente incaricato prima ancora che egli abbia avuto modo di proferire verbo, prima ancora di ogni sua minima mossa politica. Un attacco preventivo che parla in maniera chiara di quanto sia libera e indipendente la nostra stampa, confermando le classifiche che la vedono in mezzo a Paesi governati da dittature.
Una stampa, la nostra, che dà ancora voce alle sparate indicibile di Renzi, che vorrebbe costituirsi “parte civile” contro il Popolo Italiano, che si fa veicolo del livore dei vinti e delle strumentalizzazioni di quei poteri che, forti o non forti, stanno indirizzando le politiche europee e mai nella direzione che possa portare un vantaggio all’Italia. Una stampa che ha abdicato, una volta di più, al proprio ruolo di informazione imparziale. Forse la volontà espressa dal contratto di governo circa l’abolizione del finanziamento pubblico ai giornali ha a che fare qualcosa con questo atteggiamento. Quindi, che dire. Auguri, Italia.

Luca Craia