Sono un Italiano come tanti altri ma, avendo la
possibilità di scrivere il mio pensiero e la fortuna di poterlo comunicare ad
altri, ne approfitto per formulare i miei auguri di buon lavoro al Presidente
incaricato, Giuseppe Conte. Sono gli auguri di un cittadino che spera che si
trovino le strade giuste, che si esca dal pantano in cui siamo stati
precipitati da troppo tempo, che si riporti il Paese ad essere vivibile,
produttivo e credibile come era un tempo. Non lo so se Conte sarà in grado di
fare tutto questo, non so se questo Governo nascente sia capace di soddisfare i
bisogni reali degli Italiani, ma me lo auguro con tutto il cuore.
Ho trovato e tutt’ora trovo inqualificabile l’atteggiamento
quasi corale della stampa italiana che ha sottoposto a un fuoco di fila ignobile
il Presidente incaricato prima ancora che egli abbia avuto modo di proferire
verbo, prima ancora di ogni sua minima mossa politica. Un attacco preventivo
che parla in maniera chiara di quanto sia libera e indipendente la nostra
stampa, confermando le classifiche che la vedono in mezzo a Paesi governati da
dittature.
Una stampa, la nostra, che dà ancora voce alle
sparate indicibile di Renzi, che vorrebbe costituirsi “parte civile” contro il
Popolo Italiano, che si fa veicolo del livore dei vinti e delle
strumentalizzazioni di quei poteri che, forti o non forti, stanno indirizzando
le politiche europee e mai nella direzione che possa portare un vantaggio all’Italia.
Una stampa che ha abdicato, una volta di più, al proprio ruolo di informazione
imparziale. Forse la volontà espressa dal contratto di governo circa l’abolizione
del finanziamento pubblico ai giornali ha a che fare qualcosa con questo
atteggiamento. Quindi, che dire. Auguri, Italia.
Luca Craia