giovedì 5 aprile 2018

Opifici abbandonati, bomba a orologeria per Montegranaro



Sono molti gli stabili che ospitavano le antiche fabbriche della Montegranaro operosa e prospera che abbiamo conosciuto e che, purtroppo, non c’è più. Sono molti e sono quasi tutti vuoti, da tempo, spesso abbandonati a se stessi, magari con merci e attrezzature in via di deperimento all’interno. Sono disseminati in ogni angolo del paese perché, come si ricorda, a Montegranaro vigeva il detto che c’erano più fabbriche che case. Ogni via intorno al centro storico, ma anche nelle zone più vecchie dei quartieri San Liborio e Santa Maria, è disseminata di questi fabbricati un tempo brulicanti di vita e oggi emblema di un cambiamento epocale.
Molte ex fabbriche sono state abbandonate perché sostituite da più moderni e funzionali capannoni, costruiti magari a Villa Luciani o nelle nuove e recenti aree industriali. Altri sono chiusi semplicemente perché l’attività che ospitavano non c’è più. Oggi rischiano, anzi, stanno già cominciando a diventare un problema urbanistico notevole.
Gli stabili vuoti degradano: si riempiono di animali, piccioni, topi, si riempiono di sporcizia. Ci sono costruzioni una volta adibite a opificio e oggi divenuti ecosistemi a se stanti, pieni di bestie, sporcizia, potenziali bombe biologiche all’interno del centro urbano. È un problema che dobbiamo porci, non soltanto per il dovuto e opportuno decoro, ma anche e soprattutto per tutelare la salute dei cittadini.
Se ne interessi, visto che non lo ha mai fatto, l’attuale Amministrazione Comunale per l’anno residuo di mandato. Se ne interessino le forze politiche tutte, specie quelle che concorreranno alle prossime elezioni amministrative. Mi auguro di leggere progetti adeguati in materia nei programmi elettorali che, tra poco, cominceranno a prendere corpo. Il problema è serio e va affrontato subito.

Luca Craia