mercoledì 4 aprile 2018

Nuova forte scossa nel Maceratese. La terra non smette di tremare mentre la ricostruzione è ferma. E la salute rischia.


Non accenna a smettere di tremare, la terra, nel centro Italia. Stanotte alle 4,20 si è registrata una nuova scossa di 4 gradi nel Maceratese, con epicentro a Muccia, una scossa piuttosto forte e, quindi, avvertita molto distintamente in tutto il cratere marchigiano. Le scosse si susseguono quotidianamente, non hanno mai cessato, ma ultimamente sembra stiano crescendo di intensità. Tutto questo sta mettendo a dura prova i terremotati che sono rimasti nella loro terra o che vi sono ritornati dopo la consegna delle tanto sospirate SAE. È uno stillicidio, ed è facile immaginare come questo continuo scuotersi della terra possa creare disagi anche molto seri in persone che già hanno perso casa e, purtroppo, in alcuni casi anche i propri cari. A questo va ad aggiungersi la situazione di sostanziale stallo in cui giace la ricostruzione, la sensazione, anche piuttosto suffragata dai fatti, che sia tutto fermo e che la volontà non sia affatto di riportare quelle terre, quei paesi, quella gente a qualcosa che possa sembrare la normalità.
Non può essere certo considerato normalità il vivere in una specie di capanna, per quanto di lusso, almeno per i costi. Non può essere considerata normalità avere un lavoro lontano chilometri, avere i parenti ancora sbattuti in qualche struttura, non avere luoghi di incontro, spazi di comunità, vedere il proprio paese ridotto in briciole e nessuno che, a distanza di così tanto tempo, che ancora faccia qualcosa o, almeno, indichi una strada da seguire.
Tutto questo sta distruggendo i tessuti sociali, sta minando irreparabilmente le comunità e, soprattutto, sta arrecando seri danni alla salute delle persone, e non solo da un punto di vista psichico. I più deboli, i più sensibili, stanno trasformando il disagio in malattia, e questo non è registrabile nelle statistiche ma è realtà, e anche di questo ci si deve far carico. La terra trema, tremano le certezze dei terremotati, tremano e sfilacciano i legami, ma occorre che anche qualche coscienza cominci a tremare e a fare i conti con un disastro completo.

Luca Craia