sabato 14 aprile 2018

Il rilancio del turismo passa anche dalla garanzia di sicurezza. L’idea di Sisma Safe


Perché i turisti disertano le Marche dopo il terremoto? Evidentemente perché non si sentono sicuri, hanno paura che si verifichi un altro evento come quelli del 2016 e preferiscono evitare di trovarsi in un luogo potenzialmente pericoloso. È un atteggiamento illogico perché, con questo ragionamento, tre quarti di Italia sarebbe da evitare. Ma, nella sua illogicità, nasconde anche un sacrosanto diritto ad essere sicuri e questo può essere garantito, ovviamente entro certi limiti. Rilanciare il turismo nelle zone terremotate, quindi, passa anche nello sforzo di dare tranquillità al turista, nel farlo sentire al sicuro.
L’idea dell’associazione Sisma Safe è proprio questo: dare, al turista prima e al cittadino di conseguenza, la possibilità di sentirsi al sicuro all’interno di una struttura ricettiva o abitativa. Le tecnologie moderne consentono di raggiungere livelli di vulnerabilità sismica estremamente bassi persino nelle strutture storiche, figuriamoci in un albergo o un ristorante di recente costruzione. Per questo l’associazione ha pensato a un marchio, che si chiama come l’associazione stessa, Sisma Safe. Un marchio che significa che la struttura del fabbricato in cui alloggiamo è stata esaminata da tecnici qualificati ed è stata trovata conforme ai requisiti previsti dalla normativa antisismica, requisiti che, se rispettati, rendono uno stabile veramente sicuro.
L’associazione si sta muovendo a tutto raggio per far comprendere l’importanza del concetto di sicurezza anche e soprattutto quando parliamo di turismo e ricettività. Un marchio che venga riconosciuto universalmente come garanzia di sicurezza potrebbe essere estremamente efficacie per far ripartire l’economia turistica delle zone terremotate, affiancato a un’adeguata campagna informativa e promozionale.
Ecco, queste idee sono quelle che possiamo ritenere davvero costruttive. Certamente non possiamo tranquillizzare i potenziali ospiti sperando che dimentichino il terremoto non parlandone più e facendo finta che sia tutto risolto. Occorrono progetti concreti per ridare slancio al turismo in tutta la Regione e, in particolare, nelle zone più colpite. Ovviamente, prima di tutto, occorre la ricostruzione che, al momento non c’è.

Luca Craia