lunedì 5 marzo 2018

A Macerata ci sono più comunisti che fascisti. Manifestiamo?



Sono venuti in 30.000 a Macerata a manifestare il loro antifascismo, 30.000 persone da tutta Italia preoccupate per una presunta escalation fascista del capoluogo di provincia marchigiano, sede universitaria antichissima, città, nel suo piccolo, cosmopolita e dalla cultura storicamente aperta. Le elezioni politiche hanno quantificato i termini della preoccupazione dei manifestanti: sono 270 gli elettori di Casapound a Macerata, partito che si rifà dichiaratamente al fascismo; non un numero così preoccupante, non tanto da giustificare l’epiteto di fascista attaccato al nome della città di Macerata.
Di “comunisti”, invece, ce ne sono un po’ di più: in 726 hanno votato Liberi e Uguali, in 288 Potere al Popolo e in 145 il Partito Comunista, in totale 1159 voti inquadrabili come potenzialmente “comunisti”. Ora, storicamente non è che i comunisti siano tanto meno pericolosi dei fascisti, e guardando all’attualità, con quello che è accaduto nei giorni scorsi durante le manifestazioni sedicenti antifasciste, avere in città 1159 “comunisti” potrebbe essere preoccupante quanto e più dell’idea di avere 270 fascisti, che almeno sono in numero inferiore.
Non vorrei che adesso giungano a Macerata gli anticomunisti a manifestare e che, di manifestazione in manifestazione, la città diventi la capitale delle sfilate vocianti. Magari se proviamo a rinsavire e a pensare ai problemi concreti che, a quanto pare, non mancano, ci guadagniamo tutti.


Luca Craia