mercoledì 24 gennaio 2018

Ventennale del Veregra Street. Il progetto per l’edizione 2018



C’è qualche novità interessante all’interno del progetto per l’edizione del ventennale della kermesse più importante, praticamente l’unica di rilievo, del panorama culturale montegranarese. Il Veregra Street Festival, edizione 2018, inizia a essere costruito con l’atto di indirizzo approvato l’11 gennaio scorso, atto col quale si confermano alcuni particolari e altri se ne modificano.
È confermata la durata dilatata del festival, non più concentrato in una settimana come da tradizione ma spalmato su due settimana come nelle edizioni più recenti, nonostante che questo non abbia portato risultati apprezzabili e semmai abbia diluito in maniera sensibile la presenza di pubblico. Si comincia venerdì 22 giugno con una tre giorni che si fermerà domenica 24, una pausa fino a giovedì 28 per arrivare fino al gran finale di sabato 30, ricalcando lo schema del 2017, ma posticipato di circa una settimana, forse alla ricerca di un po’ più di pubblico.
È interessante che, all’interno della lista degli spazi da utilizzare, compaia finalmente, dopo anni di oblio, un pezzetto di centro storico. Si parla di piazzale Leopardi e di via Solferino sia come location di attrattive che come spazi di somministrazione cibo. È un fatto sicuramente positivo se si pensa che, almeno, ci si accorge di avere un centro storico e gli si dà vita, almeno per qualche giorno. Ma potrebbe diventare negativo se gli spazi verranno utilizzati male, senza rispetto per la fragilità del luogo e, soprattutto, se passata la festa sarà come sempre, gabbato lo santo. Come ripeto da anni, il centro storico non è il teatro per fare degli spettacoli spot ma un luogo da curare e rispettare tutto l’anno.
La nuova passeggiata di viale Gramsci sarà utilizzata, come negli ultimi anni, come zona adibita allo street food, destinata ad operatori culinari ambulanti il cui numero di partecipanti è fissato in 17 punti di somministrazione. Si parla anche di via Conventati come spazio per la somministrazione del cibo e questo è sia una novità che una curiosità, visto che la via è stretta e in forte pendenza. Ci sarà da vedere come potranno installarvisi gli operatori. Si mangerà anche al Campo dei Tigli e nelle varie locande allestite nelle vie del centro anche dalle associazioni che, vivaddio, non saranno chiamate a pagare alcunché a patto che i proventi vengano poi utilizzati per attività culturali. I ristoratori cittadini, invece, potranno trovarsi dei locali adeguati e utilizzarli previa pagamento di un contributo, così come i locali già residenti nell’area potranno organizzare piccoli spazi esterni per la somministrazione di birra e quant’altro.
Nel progetto si parla anche di un non meglio definito “mercatino dell’artigianato” da allestire “in vie e locali del centro storico”. Anche qui vedremo come la cosa verrà realizzata e se verrà realizzata. Sarebbe un fatto positivo, sempre che, anche in questo caso, non sia una semplice iniziativa spot ma l’avvio di una serie di eventi che possano riportare un po’ di vita nel castello.
Il costo del festival si assesta, in via preventiva, a 145.000 Euro, di cui 55.000 a carico delle casse comunali e il resto proveniente da contributi e sponsorizzazioni.
Il progetto artistico ricalca in tutto e per tutto quello delle passate edizioni, con riferimenti specifici ad attività di associazioni che non vengono nominate ma, visto che si parla di riciclo e fotografia, si fa presto a capire a chi ci si riferisce e a chi si darà spazio, con buona pace degli altri.

Luca Craia



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