Beverati dimostra ogni giorno
che passa quanto sia impreparato al ruolo al quale è chiamato a prestarsi.
Nella sua fulminea risposta al comunicato odierno delle tre associazioni che si
occupano di centro storico, già nella stessa tempistica, dimostra quanto non
ponderi come dovrebbe le proprie azioni. Ma il problema sta nel merito della
risposta che, appunto, non è una risposta.
Addirittura Beverati parla di
critiche su fantomatiche strisce pedonali che deve aver probabilmente sognato.
Però non cita una sola delle obiezioni che gli sono state mosse, non dà una
singola risposta, si limita al contrattacco e lo fa sul piano politico parlando
con soggetti che politici non sono. L’accusa mossa alle tre associazioni di
essere politicizzate è vecchia quanto grave, offensiva verso le stesse e i loro
associati, così come la velata minaccia, neanche tanto velata, di querela per
le critiche mosse. È grave perchè denota, ancora una volta, quanto Beverati e
la sua compagine siano poco propensi al confronto e davvero poco inclini a
incassare le critiche e utilizzarle in modo positivo.
La questione non è di
rispetto, parola usata a sproposito dall’assessore. La questione è di
democrazia, una parola che sta perdendo sempre più di significato. Rimango
anche io disponibile a proseguire il confronto ma certo è che, con questi
presupposti e con i precedenti che già abbiamo reso noti, sarà davvero dura.
Luca Craia
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