Le imprese edili che sono intervenute immediatamente dopo il terremoto
per mettere in sicurezza e rimuovere i pericoli derivanti dal sisma, a distanza
di oltre un anno, ancora non sono state pagate dai Comuni presso i quali hanno
prestato l’intervento. Si tratta per lo più di imprese locali e, quindi, già
sofferenti esse stesse per gli effetti del sisma e quindi necessitanti più che
mai della liquidità derivante da questi lavori di pubblica utilità. Eppure,
nonostante la Regione Marche abbia già versato ai Comuni interessati circa il
70% delle cifre necessarie per liquidare queste ditte, alcune realtà ancora non
hanno provveduto ai pagamenti. Non si capisce, inoltre, cosa si aspetti ancora
a versare ai Comuni il rimanente 30%. La
CNA Marche ha lanciato un appello alla Protezione Civile e alla Regione perché l’importo
venga saldato, e ai Comuni perché liquidino celermente quanto dovuto alle
imprese. È assurdo che si possa giocare con aziende che, oltre ad aver prestato
immediato aiuto dopo la catastrofe, ora debbono soffrire la mancanza di liquidità
dovuta ai pagamenti ritardati da parte degli enti pubblici che, oltretutto,
dovrebbero per legge saldare le fatture entro sessanta giorni. Scandaloso.
Luca Craia
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