Ci si muove con la lentezza di un bradipo, sempre ammesso che ci si
stia davvero muovendo e che non si tratti soltanto di un’illusione. In realtà
propendo più per la seconda ipotesi, ma concedo il beneficio del dubbio all’assessore
al centro storico di Montegranaro, Giacomo Beverati, che dal marzo scorso
annuncia grandi novità sull’annoso tema del castello montegranarese ma che,
ormai alla fine di settembre, ha prodotto un vistosissimo nulla.
Era marzo, infatti, ben sei mesi fa, quando si iniziò una
collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e le tre associazioni che si
pongono l’obiettivo del recupero del paese antico. Confesso che mi ero illuso.
Mi ero illuso che ci fosse la possibilità di dare il via a una nuova era per il
martoriato centro storico, che fosse possibile aprire una discussione
costruttiva con chi amministra e decide, mi ero illuso che fosse possibile
remare tutti nella stessa direzione anche prescindendo dalle distanze che pure
restavano su altre questioni. Purtroppo, oggi, devo ammettere la delusione.
Beverati, a parte qualche comunicato stampa buttato là, senza neanche
andare a verificare sul campo se le sue affermazioni potessero risultare un
pelo meno che ridicole, per il centro storico non ha fatto più nulla. In realtà
qualcosa ha fatto: ha speso 10.000 Euro per far partire una progettazione che,
si ricorderà, mi ha lasciato perplesso fin dall’inizio. Una progettazione
affidata a una cooperativa che non si occupa di urbanistica ma di inclusione
sociale, che è un aspetto ma non l’aspetto preponderante del problema. Da lì si
doveva procedere alla creazione di un tavolo di concertazione con le
associazioni di cui sopra, ma da giugno a oggi non abbiamo avuto notizie.
Nel frattempo, mentre Beverati si muove con la lentezza del bradipo o,
magari, finge di farlo, la situazione non migliora affatto. Il paese, a
dispetto delle dichiarazioni pompose dell’assessore, è sempre più sporco e
degradato, arrivano nuove ordinanze di messa in sicurezza o sgombero a causa
del terremoto, partono delle ristrutturazioni autonome che non saranno in alcun
modo regolamentate dal nuovo progetto in corso d’opera e del quale non abbiamo
notizie. Insomma, nel nulla si profila anche un bel pastrocchio, uno dei tanti.
Il guaio, poi, è che tutta Montegranaro sta degradando velocemente e
il problema del centro storico sta diventando il problema di altri quartieri,
come San Liborio, per esempio, che sta calando la china velocissimamente.
Allargandosi il problema, le speranze per il paese antico si affievoliscono. A
questo aggiungiamo il totale disinteresse da parte della società civile, che
comincia a vedere nelle rivendicazioni per il castello, più che delle legittime
istanze, una rottura di scatole infinita. E cresce il senso di abbandono, la
sensazione di solitudine e di combattere una battaglia che si sa persa in partenza,
una battaglia in solitaria.
Luca Craia
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