venerdì 8 settembre 2017

DA ERRANI A DE MICHELI: LA LEGGE - E L’INCOMPATIBILITÀ - SONO UGUALI PER TUTTI? - di Eleonora Tiliacos



L’Italia è ormai il paese in cui ogni giorno si è costretti a farsi domande su ciò che la legge ha da tempo teoricamente stabilito come certezza. Le risposte sempre più di rado arrivano dai precedenti di diritto o almeno alla logica: si naviga insomma a vista, in modalità “io speriamo che me la cavo”.
O meglio, le risposte sono tutt’al più ipotesi, fino al momento in cui viene calata la carta finale, che quasi sempre dà la cittadinanza come perdente, soprattutto da quando è invalso l’uso di riformare settori chiave della vita pubblica a colpi di decreti legge, che si tratti di lavoro, istruzione o sanità.
Stavolta la domandona riguarda il post sisma, o meglio il dopo Errani (fine mandato 9 settembre): a giorni verrà ufficializzata la nomina della deputata Paola De Micheli a Commissario Straordinario per la Ricostruzione. L’onorevole De Micheli, oltre ad essere membro della Direzione Nazionale del Pd e Vice capogruppo Pd alla Camera, ricopre attualmente la carica di Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Abbastanza ininfluente, ai fini della mansione che l'onorevole De Micheli andrebbe ora a svolgere, è la sua carica di presidente della Lega Pallavolo Serie A.
Un’arma a doppio taglio appare invece ai più la sua lunga esperienza imprenditoriale nel mondo delle cooperative. Non solo perché la cooperativa da lei guidata per 5 anni come presidente e amminsitratore delegato (Agridoro Soc. Coop. a responsabilità limitata) ha chiuso nel 2003 l’attività per liquidazione coatta amministrativa, in seguito a protratto stato d’insolvenza. Si parla di arma a doppio taglio perché Legacoop è la presenza predominante nel panorama degli appalti post sisma, in primis quello per la fornitura e il montaggio delle SAE.
La domandona dunque è: come si concilia l’incarico commissariale con tutti gli altri già ricoperti dall’onorevole De Micheli? Per un ruolo di tale impegno, per una ricostruzione mai avviata tanto da restare per legge “emergenza” fino al 28 febbraio 2018, è idonea una figura teoricamente già oberata di importanti impegni istituzionali?
E soprattutto: l’incompatibilità sancita da una legge dello Stato italiano – 7 articoli secchi e puliti, una legge chiara e univoca, diversamente dalla quasi totalità di quelle che compongono il nostro corpus normativo – vale o no anche per l’onorevole De Micheli?
In base alla legge 60/ 15 febbraio 1953, I MEMBRI DEL PARLAMENTO NON POSSONO RICOPRIRE CARICHE O UFFICI DI QUALSIASI SPECIE IN ENTI PUBBLICI O PRIVATI, PER NOMINA O DESIGNAZIONE DEL GOVERNO O DI ORGANI DELL'AMMINISTRAZIONE DELLO STATO (art.1); nel caso in cui la Giunta parlamentare per le Elezioni determini effettiva incompatibilità,entro 30 giorni i deputati DEVONO OPTARE TRA LE CARICHE CHE RICOPRONO E IL MANDATO PARLAMENTARE.
In base a quanto sancito dalla legge 60/15 febbraio 1953 l’onorevole De Micheli saprà rinunciare al suo seggio parlamentare e di conseguente al sottosegretariato?
Non si corre forse il rischio che qualsiasi decisione da lei presa in veste di Commissario venga vanificata da un successivo accertamento di incompatibilità, portando ulteriore caos nelle già ingarbugliate carte della ricostruzione?
Vabbè, obietterà qualcuno, l’Italia è il paese delle deroghe. Ma la legge sull’incompatibilità del mandato parlamentare è una delle buone barriere di garanzie rimaste a frenare la concentrazione di deleghe e poltrone in poche e non sempre affidabili mani.
Perché allora creare un precedente abbastanza clamoroso e francamente pericoloso?
O forse un nome “impossibile” viene proposto per poi far saltare fuori all’ultimo momento dalla scatola un altro nome ancora più “impossibile”?
Chissà se qualcuno saprà rispondere a queste domande. Magari la stessa De Micheli, rinunciando al suo mandato parlamentare un minuto dopo aver accettato la nomina a commissario.
Sarebbe più o meno la prima volta che in Italia qualcuno molla volontariamente la poltrona, o meglio il trono politico.
Però noialtri si rimane inguaribili sognatori

Eleonora Tiliacos

(foto Francesco Riti che ringraziamo per la concessione)

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