martedì 22 agosto 2017

Montegranaro, ordine pubblico. Un paese che cambia. In peggio. Serve intervenire.




Siamo talmente abituati, a Montegranaro, a trovare sul giornale notizie di cronaca più o meno nera con protagonisti cittadini stranieri, per lo più magrebini o, comunque, di cultura islamica, che quando una mattina non ne troviamo ci si rimane quasi male. Ma non è detto, forse la notizia non è trapelata: a Montegranaro, si sa, non tutti i fatti di cronaca finiscono nei rapporti. Che la situazione sia piuttosto fuori controllo, comunque, è sotto gli occhi di tutti, anche di chi potrebbe fare qualcosa e non lo fa.
I Carabinieri stanno facendo un lavoro enorme per monitorare il mondo della piccola (o grande?) criminalità montegranarese; un lavoro enorme perché da noi non ci facciamo mancare nulla, dagli spacciatori ai ladri, passando per rapinatori e addirittura palpeggiatori notturni di donne addormentate. Ci sono pregiudicati, denunciati a piede libero, allegri possessori di decreti di espulsione che se ne fregano altamente e continuano a fare quello che hanno sempre fatto. Del resto, avoglia ad arrestare se poi il giudice non convalida l’arresto. Avoia a emettere decreti di espulsione se nessuno poi espelle fisicamente il soggetto indesiderato.
E la politica sonnecchia: il vicesindaco tranquillizza tutti col fatto che con le telecamere riusciamo a individuare qualche autore di crimini, ma non dice che non riusciamo a evitarli, i crimini, anzi. La politica potrebbe chiedere interventi più incisivi al Prefetto, potrebbe chiedere alla magistratura di applicare le sanzioni con maggiore rigidità, potrebbe, per esempio, effettuare un controllo a tappeto sulle abitazioni, una sorta di censimento, per capire chi vive dove, quanti clandestini, quanti affitti in nero a soggetti che non dovrebbero essere qui. Ma ci sono le telecamere e tanto basta.
La presenza di cittadini stranieri, a Montegranaro, è massiccia. Non paghi di questo abbiamo anche accolto un certo numero di richiedenti asilo, tra i quali c’è scappata anche la coltellata, così, tanto per gradire. Con la crisi economica, questa gente, che prima lavorava e tutto sommato viveva bene, ora trova altri sistemi per sopravvivere, sistemi non sempre legali. In particolare le seconde generazioni, cresciute con una mentalità ibrida tra l’islam e l’edonismo occidentale, non rinunciano al loro stile di vita e si dedicano ad attività che possano farglielo mantenere se non migliorare, attività che, però, a volte violano la legge.
A farne le spese sono i cittadini montegranaresi, quelli che, fino a pochi anni fa, vivevano in un contesto sociale in cui sul giornale il nome del loro paese non si leggeva quasi mai e mai per fatti di cronaca. C’è un grave problema di sicurezza, specie nelle ore notturne. Le risse frequentissime possono coinvolgere un ignaro passante, si potrebbero vedere cose che è meglio non vedere e subirne le conseguenze, si potrebbe (è accaduto) trovarsi un marocchino ubriaco nel letto che ti palpeggia, trovarne un altro che ti ruba in casa o che ti porta via la macchina. Si potrebbe essere insultati perché Italiani, è successo anche questo. E anche a scrivere di queste cose, io stesso rischio qualcosa: più di una volta sono stato aggredito, anche solo verbalmente, da giovani magrebini per quello che scrivo.
Credo che i Montegranaresi abbiano il diritto a vivere con maggiore sicurezza e lo sforzo dei Carabinieri non è sufficiente se non supportato istituzionalmente. La situazione è evidentemente grave ed è ora che chi amministra ne prenda coscienza e cominci a ragionare sul da farsi, magari istituendo un tavolo cittadino di coordinamento, coinvolgendo la stessa cittadinanza nel famoso controllo di vicinato promesso ma mai attuato.  Certo che, finchè ci si trincera dietro l’alibi della videosorveglianza che, lo ribadisco, è utilissima ma non risolutiva, i problemi rimarranno tutti lì. E pure i pericoli per i cittadini.

Luca Craia

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