Quanti danni sta facendo alla zona dell’Alto Nera la chiusura della
strada statale della Valnerina? La domanda, ovviamente, è retorica, in quanto è
logico che i danni siano incommensurabili. La via di comunicazione principale,
anzi, l’unica davvero percorribile per collegare l’area all’Umbria e al Lazio,
luoghi di provenienza di gran parte del turismo dell’Alto Nera, è fondamentale
per l’economia di Visso, Ussita e Castelsantangelo. La sua chiusura rischia di
inficiare tutti gli sforzi che si stanno compiendo, specie da parte delle
amministrazioni locali e degli stessi imprenditori, per non far morire le
attività dell’Alto Nera.
Lo sanno bene i vertici politici regionali. Lo dovrebbero sapere anche
a Roma. Anche l’ANAS pare cosciente del problema, tanto che, a maggio, già si prometteva
la riapertura dell’arteria, seppur parzialmente, entro settembre. Oramai ci
stiamo abituando alle promesse vane, alle date buttate là a casaccio, alle cose
dette così, tanto per dire, per mantenere calme le folle in attesa di problemi
nuovi, magari pilotati ad hoc per distogliere l’attenzione. Ma, visto che
settembre ancora non è arrivato, manteniamo la calma e presumiamo la buona fede
dell’ANAS.
Però, considerando che, a quanto si sa, le buste per l’appalto dei
lavori dovrebbero essere state aperte solo in questi giorni e, visto che settembre arriva
tra un mese, se per settembre si intendeva quello di quest’anno, e visto che
non si tratterà, con buone probabilità, di lavori che si possano terminare in
pochi giorni, c’è da pensare che sarà molto difficile che l’ANAS possa
mantenere i propositi di riaprire la statale per il nono mese dell’anno. E,
considerando quanto siano rigide le invernate da quelle parti, è anche
pensabile che, se non si termineranno i lavori prima del gelo, sarà difficile
terminarli anche per la primavera del 2018.
Ma, del resto, neanche le tanto sospirate casette arriveranno, a
quanto pare, nei termini stabiliti, rendendo inutili gli sforzi per riaprire le
scuole. Quindi, non ci sarebbe nulla di nuovo sotto il sole: l’ennesima
promessa non mantenuta. Ci si sta facendo il callo. C’è soltanto da vedere
quanto potranno ancora resistere a Visso e dintorni. E forse è proprio questo a
cui si punta. Chissà.
Luca Craia
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