Comunicato stampa del gruppo FDI al Consiglio Regionale Marche.
Sulle esternazioni dal segretario del Pd di Porto Recanati Massimo Montali interviene il consigliere regionale di Fratelli d'Italia – A.N., Elena Leonardi.
Sulle esternazioni dal segretario del Pd di Porto Recanati Massimo Montali interviene il consigliere regionale di Fratelli d'Italia – A.N., Elena Leonardi.
"Montali
deve documentarsi meglio: afferma che sono stata assessore alla sicurezza per
10 anni, mentre la sottoscritta ha rivestito quella carica per poco più di due
anni" – dichiara la Leonardi – "e proprio in quel periodo, grazie
alla stipula del "Patto per Porto Recanati Sicura", si ebbero
interventi e finanziamenti per garantire legalità e maggiori controlli
all'Hotel House."
Il
protocollo, stipulato tra il Ministero dell'Interno, la Prefettura, il Comune e
la Regione portò, ricorda Leonardi, ad una serie di misure concrete aggiuntive
relative alla sicurezza nel palazzone in oggetto, sia in termini di controlli
con l'incremento di personale della locale Caserma dei Carabinieri, sia in termini
di investimenti come l'impianto di videosorveglianza posto lungo le vie di
accesso all'House. Avendo anche, la sottoscritta, la delega della Polizia
Municipale feci in modo che si incrementassero le dotazioni umane e strumentali
della Polizia Municipale del nostro Comune, in modo da aumentare anche la
prevenzione di eventuali atti illeciti.
Invece
di attribuirmi presunte responsabilità per la situazione in cui versa l'Hotel
House – osserva la Capogruppo Regionale di Fratelli d'Italia - Montali dovrebbe
riconoscere il fatto che gli esponenti del Pd, il senatore Morgoni e l'ex
Ministro Kyenge, che oggi invocano un intervento urgente, fino ad ora non hanno
mosso un dito per trovare soluzioni ad un'emergenza che è tale ormai da anni.
Ricordo
allo "smemorato" Montali che già da assessore ai Lavori Pubblici e
anche grazie alla donazione di un privato, mi attivai per la sistemazione di un
locale sito al Piano Terra del grande condominio, per attrezzare uno spazio
utile alla realizzazione di progetti di integrazione reali. Tramite i servizi
sociali si ebbe così l'accesso a finanziamenti europei, con azioni che ebbero
una immediata concretezza (quella che manca al partito di cui Montali è da poco
segretario) come il doposcuola per i bambini del luogo, l'insegnamento della
lingua italiana per le donne dell'Hotel House, la sistemazione del giardino
dietro il palazzone per consentire ai bambini di giocare tranqulli, e così via.
Tutti progetti per evitare l'emarginazione, ma noto che anche in questo caso
Montali mostra assoluta mancanza di onestà intellettuale.
Montali
non deve far finta di non sapere – conclude la Leonardi - che se si vogliono
mettere insieme progetti più ampi rispetto ai poteri del Comune, per risolvere
le problematiche dell'Hotel House, come da più parti invocato, il Pd, di cui
oggi Montali è segretario, governa sia a livello nazionale che regionale e
provinciale. Pertanto ci sarebbero già da anni le condizioni per l'auspicato
intervento unitario, e non si venga ora a dire che la soluzione al problema è
l'approvazione dello ius soli!
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