Visti i risultati ottenuti in passato da un’associazione di cittadini
che si era data da fare per portare i turisti a Monte Franoso, e visto che in
quest’associazione non c’erano poi tante persone che l’avevano votato, l’assessore
al turismo del paesino decise di fare anche lui qualcosa per portare la gente a
vedere le poche ma interessanti bellezze locali. Non capendoci però niente in
fatto di turismo, prima si fece aiutare da un’altra associazione e, una volta
capito che nemmeno questa ci capiva qualcosa, si affidò a un’organizzazione
locale che metteva su dei piccoli tour. Ma non ci credeva neanche lui, tanto
che se ne andò in ferie e si dimenticò dell’accordo fatto con l’organizzazione
turistica e del fatto che era stato fissato un giorno in cui questa avrebbe
portato della gente a Monte Franoso.
E quel giorno venne e venne pure un pullman con una ventina di turisti
dentro. Scesero davanti al santuario di San Cipriano ma lo trovarono chiuso.
Andarono a piedi in piazza ma trovarono tutto chiuso. Andarono in Comune e
chiedere se qualcuno potesse aprire qualcosa ma trovarono chiuso, idem in
biblioteca: stavano tutti in ferie. I turisti risalirono sul pullman e
tornarono da dove erano venuti. L’assessore non se ne accorse nemmeno: stava a
fare il bagno al mare in quel momento e nemmeno sentì suonare il telefono
quando il responsabile dell’organizzazione lo chiamò per mandarlo a quel paese,
non a Monte Franoso, un altro paese.
Luca Craia
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