martedì 11 luglio 2017

Terremoto: scuole nuove ma senza classi. La denuncia di Marzia Malaigia.



È paradossale, ma ormai ci stiamo abituando a proposito delle decisioni regionali relative alla gestione del terremoto, quello che sta accadendo alla scuola marchigiana, in particolar modo per quelle scuole oggetto di provvedimenti speciali legati all’emergenza sisma. La denuncia parte da Marzia Malaigia, vicepresidente del Consiglio Regionale che, in un comunicato stampa di qualche giorno fa, illustrava una situazione grottesca che, non fosse tragica, farebbe quasi ridere.
Cosa sta succedendo? In soldoni c’è un’enorme discrepanza da quanto stabilito dal Ministero e quanto applicato dall’Ufficio Scolastico Regionale. La circolare ministeriale del 15 maggio 2017 sancisce la possibilità, per gli istituti nel cratere, di mantenere invariato il personale e di attivare le classi anche se in carenza di alunni. Quindi, anche se una classe fosse formata da, per esempio, cinque ragazzi, la classe verrebbe attivata lo stesso in deroga alle normative vigenti.
Il punto è che l’Ufficio Scolastico Regionale, invece, questa circolare sembra non averla nemmeno vista, per cui sta sopprimendo le classi e spostando personale. È già accaduto ad Ascoli Piceno e c’è rischio che, se non si recepiscono definitivamente le direttive della circolare del Ministero, lo stesso capiti per altre scuole. Immaginiamo, quindi, le nuove scuole in costruzione nell’Alto Nera che potrebbero rimanere con un numero esiguo di insegnante, con un numero insufficiente di classi o, addirittura, con soluzioni di multiclasse.
Sarebbe un ulteriore aggravante nel ripopolamento delle zone colpite perché, per quanto si installino le casette (cosa ancora non certa) e si costruiscano le scuole, se non ci sono classi e insegnanti la gente non riporterebbe i figli a scuola nelle zone di origine. La situazione degli insegnanti non sarebbe migliore, considerando che loro stessi, in larghissima parte, sono terremotati e verrebbero ulteriormente sballottati da una parte all’altra. La Malaigia auspica che “il buon senso e l'interesse per le future generazioni e per il nostro territorio prevalgano sulla farraginosa macchina burocratica” anche se, finora, abbiamo assistito quasi sempre al contrario.

Luca Craia

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