martedì 18 luglio 2017

Terremoto: arrivano 1,5 milioni di Euro per fare spettacoli



Mibact: che significa? È l’acronimo di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Intelligentemente si è messo insieme, nello stesso dicastero, tutto quello che contribuisce a portare turisti in Italia, che non è soltanto il paesaggio, oppure il buon cibo, ma è l’enorme offerta di CULTURA che il nostro Paese è in grado di fornire a un turismo di qualità. Se l’Italia intera è in possesso di un patrimonio culturale immenso e inestimabile, il Centro Italia è il cuore di questo patrimonio. Un cuore colpito e ferito in maniera gravissima dal terremoto, ferite che vanno curate e guarite quanto prima, altrimenti si rischia che quel turismo, per il quale è nato l’acronimo Mibact, vada perso per sempre.
Non è questa la strada che sembra si voglia intraprendere, né dal governo centrale né da quello regionale marchigiano. Sono arrivati ad Ancona, infatti, 1.592.000 euro provenienti, appunto, dal Mibact. Ce lo dice felice l’assessore Moreno Pieroni, spiegandoci che questi soldi saranno impiegati, di concerto con il ministero stesso, per “la valorizzazione dei territori feriti per aumentarne l’attrattività e la promozione di grandi eventi aggreganti”. Tradotto in soldoni significa che verranno finanziati progetti di eventi del genere di Risorgimarche di Neri Marcorè, cui andranno 152.000 Euro, oppure Musicultura, che già cammina bene con le sue gambe ma che capterà 200.000 Euro.
Possiamo discutere all’infinito sull’utilità di queste iniziative, senz’altro di alto valore ma la cui ricaduta sul territorio realmente colpito dal sisma è tutta da dimostrare. Rimane, però, una grande perplessità: il Mibact finanzia spettacoli, e va bene, ma ancora non ci ha detto cosa vuol fare con il patrimonio danneggiato. Ci sono chiese, palazzi, castelli che sono le attrattive turistiche principali. Dovrebbero essere l’obiettivo prioritario di ogni investimento del Ministero ma, al momento, non se ne parla. Ci sono opere accatastate nei magazzini, messe al sicuro dal coraggio e dalla professionalità dei Vigili del Fuoco e dei volontari specialistici, e non sappiamo quando e se mai torneranno nelle loro sedi ad allietare l’occhio del turista.
Il territorio ha bisogno di tornare in possesso del suo patrimonio culturale. Anzi, questa potrebbe e dovrebbe essere l’occasione per valorizzarlo maggiormente e puntare in maniera chiara e decisa su un turismo specifico legato a questi beni. Un Ministero dei beni culturali che si preoccupa principalmente e prioritariamente di concerti, con tutto l’amore e la passione per i concerti, mi pare piuttosto preoccupante.

Luca Craia

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