Non giudico l’estetica, cosa sempre estremamente soggettiva, per cui
il nuovo marciapiedone di viale Gramsci può piacere o non piacere in base ai
gusti. Però, così a occhio, mi pare che mi quadrino poco le misure. Nel senso
che, se sopra al selciato dovranno passarci le macchine, viene da chiedere dove
passeranno perché, se è vero che tutto questo è stato fatto per ampliare lo
spazio pedonale, allora spazio per le vetture ne rimane poco. Del resto la
sproporzione tra le due corsie è evidente, con quella lato giardini che sembra
un’autostrada e quella lato negozi stretta come una mulattiera. Ma staremo a
vedere quando riapriranno la corsia al traffico. Se la riapriranno.
Intanto, però, i lavori sono fermi. Dovevano ripartire appena finita
Veregra Street ma ancora siamo al giorno dopo la festa. In largo Conti, luogo
in cui si dovrebbe aprire il nuovo cantiere col compito di ultimare il progetto
del Comune, non si vede un macchinario, un operaio, un piccone. E siamo a metà
luglio ormai. Se si vuole terminare entro l’estate come mi pare fosse negli intenti, mi pare che siamo
leggermente lunghi. Ma tutto può essere.
Fatto sta che viale Gramsci è ancora percorribile solo a senso unico,
con il traffico di ritorno, da est a ovest, dirottato o fuori mura, lungo via
Zoli, o in piazza, con i problemi di staticità che conosciamo (le grotte
sottostanti difficilmente potranno sopportare una grossa mole di veicoli
circolanti). Tutto calcolato? Può darsi, anzi, speriamo.
Luca Craia
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