venerdì 14 luglio 2017

La politica e il Popolo: determinare il futuro del Popolo non spetta al Popolo.



Vi siete per caso chiesti come mai la politica di questi giorni bui sia così distante da quella che è la reale esigenza del Paese? Vi siete per caso chiesti perché i principi democratici sanciti dai Padri Costituenti (e tra loro non posso non ricordare il mio concittadino, Giovanni Conti, vice-presidente dell’Assemblea Costituente) vengano quotidianamente calpestati senza che vi sia uno scandalo, un’indignazione istituzionale, una presa di posizione contraria?
Scendiamo a un livello più basso: vi siete per caso chiesti come sia mai potuto venire in mente alla Regione Marche di spendere i soldi degli SMS solidali per fare una pista ciclabile? Vi siete per caso chiesti come faccia questa gente a non provare nemmeno un po’ di vergogna per averlo soltanto pensato, figuriamoci per averlo proposto, approvato e poi cancellato per non incorrere nelle ire popolari? Ecco, stamane un personaggio di livello politico piuttosto basso, suo malgrado, ci ha fornito un bell’esempio di come funziona il pensiero di un politico dei giorni nostri.
Si tratta di Giampiero Feliciotti, Presidente dell’utilissima Comunità Montana dei Monti Azzurri e convinto sostenitore del progetto della ciclabile Abbadia di Fiastra – Sarnano, che oggi, intervenendo in una discussione su Facebook, dice espressamente, rivolgendosi a chi contesta la bislacca idea di finanziarla coi soldi solidali: “volete determinare voi il nostro futuro? Credo che non vi competa”. Ecco, come si fa a spiegare al nostro amico che il Popolo ha competenza eccome sul proprio futuro, una competenza sancita dalla stessa Costituzione al cui articolo 1 è scritto “La sovranità appartiene al popolo"?
È questo delirio di onnipotenza che affligge i nostri amministratori e governanti, anche a livello medio piccolo come in questo caso, a determinare la lunga serie di provvedimenti illogici e antidemocratici a cui assistiamo quotidianamente. L’affermazione del signor Feliciotti è stupefacente, specie dopo che mezzo mondo ha gridato vergogna se non vendetta di fronte a un provvedimento assurdo come quello di finanziare la ciclabile coi soldi del terremoto. Ciononostante, con un’arroganza cieca e presuntuosa, il nostro si scaglia contro il mondo intero armato di uno scettro immaginario urlando una specie di “Dio me l’ha dato e guai a chi me lo tocca”. Mi spiace per lui e per quelli come lui ma, non so ancora per quanto, la sovranità ancora appartiene al Popolo ed è bello, come in questo caso, quando il Popolo la esercita con forza e determinazione, nella consapevolezza piena della ragione. Con buona pace di Feliciotti e di quelli come lui, che sono tanti.

Luca Craia

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