mercoledì 5 luglio 2017

Immigrazione e caporalato: dove stanno i difensori degli ultimi?



Mentre scaldano i motori i marciatori del 5 Luglio, giunge la notizia dell’ennesima serie di arresti da parte delle Forze dell’Ordine nel sud d’Italia, nella lotta a quel fenomeno poco interessante che si chiama caporalato. Un fenomeno atavico, italianissimo, conosciuto e mai combattuto abbastanza. Un fenomeno che sfrutta gli ultimi, ma proprio gli ultimi, e tra questi ultimi ci sono italiani e stranieri, “migranti”, termine orrendo, e autoctoni. Ma sempre ultimi sono. Un fenomeno che uccide la dignità ma anche il corpo. Un fenomeno che arricchisce il più forte e distrugge il più debole. Ho fatto una ricerca su Google scrivendo semplicemente “caporalato”. Mi è venuto fuori di tutto, una raffica di notizie relative a controlli, arresti, chiusure di aziende che poi riaprono con un altro nome dopo due giorni. E di tutto questo i marcianti paladini dell’ultimo non si occupano, come non si occupano di cassaintegrati, esodati, padri di famiglia cinquantenni che non riescono a ricollocarsi dopo essere stati buttati in strada dalla crisi causata da governi idioti e criminali, nuove povertà, nuove miserie, nuove classi sempre più deboli. Una bella marcia e via, a favore di telecamera, un bel comunicato stampa pieno di belle frasi, buoni propositi e accuse di razzismo a chi minimamente dissente. E si va avanti, così, nella società dell’apparenza, dove la sostanza è che i poveri diventano sempre più poveri e a tutelarli non c’è più nessuno.

Luca Craia

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